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Politica e Sanità

28 Aprile 2015

Farmaci contraffatti, Di Giorgio (Aifa): in Italia giro da milioni di euro


Un mercato, quello dei farmaci contraffatti spesso venduti on line, che tocca cifre da capogiro sia per il giro d'affari sia per il numero di persone che ne restano vittime. A livello mondiale, infatti, ben il 10% dei farmaci venduti è contraffatto e anche l'Italia non è immune dal fenomeno. Se il rischio non sussiste per le farmacie italiane, dove non arrivano medicine irregolari, nel nostro Paese i canali a rischio sono palestre, centri estetici o sexy shop, oltre ovviamente alla rete. Lo hanno spiegato gli esperti alla conferenza internazionale del progetto Fakeshare, tenutasi a Roma. «Dalle segnalazioni dei centri antiveleni e dai nostri controlli emerge che il fenomeno c'è» ha detto Domenico Di Giorgio, direttore dell'Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell'Aifa «Può succedere che il sexy shop abbia il prodotto per le disfunzioni erettili contraffatto o che in palestra vengano usati integratori di provenienza dubbia. Sono stati segnalati casi anche di centri estetici che facevano iniezioni con botulino ottenuto illegalmente». Dati allarmanti, confermati dai numeri dei Nas, secondo cui il mercato dei farmaci illegali on line vale più di quello della cocaina, un guadagno 'cash' che si stima tra i 50 ed i 200 miliardi di euro l'anno. Secondo quanto emerso dai dati in loro possesso, il mercato nero dei farmaci illegali su internet genera più profitti del traffico di stupefacenti: una crescita costante che rappresenta un grave pericolo per la salute dei cittadini: si calcola infatti che questo business milionario costi la vita a circa 200mila persone, ma secondo altre stime i farmaci illegali fanno ogni anno un milione di morti. La contraffazione coinvolge farmaci di marca e farmaci generici, medicinali salvavita e "life style saving". È possibile distinguere diverse tipologie di contraffazione poiché un medicinale contraffatto può contenere le medesime sostanze di quello originale o sostanze/dosaggi diversi, può non contenere alcun principio attivo o addirittura può essere composto da ingredienti contaminati e pericolosi. Le diverse tipologie hanno tuttavia un comune denominatore nella scarsa qualità in quanto la produzione, anche laddove realizzata con ingredienti non tossici, non avviene secondo le norme di buona fabbricazione e distribuzione (Gmp/Gdp) stabilite a livello mondiale. Fakeshare, progetto di cooperazione e intelligence, mira proprio a creare un sistema web condiviso fra le amministrazioni degli Stati membri, con lo scopo di gestire i dati sui controlli alle farmacie web illegali, che spesso operano da server dislocati fuori dall'Ue. «Il traffico di farmaci opera su due 'filoni' - ha aggiunto Di Giorgio - da una parte gli antitumorali di ultima generazione e in generale le medicine ad alto costo, dall'altra quelli con grandi volumi, come le pillole per le disfunzioni erettili. Il fenomeno è mondiale e può succedere che gli stessi farmaci che l'Fda trova in Usa provenienti dalla Turchia arrivino anche in Europa, per questo è fondamentale la collaborazione tra tutti gli stati». Nella maggior parte dei casi i farmaci venduti online sono prodotti sotto gli standard, che contengono quantità eccessive o bassissime di sostanze non approvate o non dichiarate, come ha verificato uno studio condotto dall'Agenzia regolatoria inglese dei farmaci con l'azienda farmaceutica Pfizer. Ad esempio una pillola alle erbe, venduta per aumentare il volume dell'organo riproduttivo maschile, conteneva una minuscola dose di un solo farmaco da prescrizione mal prodotto, mentre compresse vendute per l'ansia contenevano ingredienti contraffatti e altri non dichiarati, e quelle per perdere peso avevano un farmaco tuttora in sperimentazione e non autorizzato. Lo studio ha anche verificato come, spesso, questi farmaci siano anche confezionati in modo inappropriato, impacchettati magari in fogli di giornale o di carta stagnola senza indicazioni su dosi e possibili effetti collaterali. I produttori di questi farmaci fanno promesse da cui è difficile non essere catturati, anche perché gli inviti e le pubblicità di farmaci online sono numerosissimi e pressanti: il 25% di tutte le email spazzatura che riceviamo contiene pubblicità di farmaci contraffatti o poco sicuri.

Rossella Gemma

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