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Politica e Sanità

12 Maggio 2015

Liberi farmacisti: vogliamo i nomi dei titolari in difficoltà


A FarmacistaPiù non poteva mancare la voce più polemica della categoria, quella di Vincenzo Devito e dei Liberi Farmacisti, che da due decenni lottano per la liberalizzazione del settore. «Non ho capito cosa si vuole fare ora con il Ddl concorrenza: se entra il capitale in un regime di monopolio, nasce un oligopolio», ha esordito il presidente del Mnlf, aprendo il convegno "Appunti per una riforma liberale del sistema farmaceutico italiano ed europeo". «Sentiamo parlare di 5.000 farmacie in difficoltà ma noi vogliamo sapere quali sono, vogliamo i nomi e i cognomi dei titolari». La tesi del Movimento? Le liberalizzazioni porterebbero vantaggi sia ai cittadini, in termini di risparmio, sia ai professionisti, con nuovi posti di lavoro. «Non ci vengano a raccontare che ci saranno 3.000 nuove farmacie con i concorsi», ha detto Fabio Romiti, vice presidente del Mnlf, «al massimo ne apriranno 1000-1.100 perché le altre sono in sedi da 500-600 abitanti».
I Liberi farmacisti hanno invitato al loro convegno Nicola Salerno, economista del Centro studi Reforming, noto ai farmacisti per un discusso studio sulla liberalizzazione del settore: «Non capisco i discorsi sulla crisi delle farmacie», ha esordito l'economista, «oltre il 90 per cento di Sop e Otc sono rimasti in quel canale, che ha pure tutta la fascia A e C e gode di un quorum a 3.000: ci sono difficoltà in tutti i settori e non si può raccogliere le lamentele di un singolo gruppo. Stiamo cambiando il lavoro dipendente in modo pesante con il Jobs Act e non possiamo toccare la pianta organica delle farmacie?». E le rurali, che in un sistema liberalizzato sarebbero destinate a soccombere, con gravi disagi per i cittadini? «Non si può disegnare un sistema sulle farmacie di frontiera, bisogna trovare le risorse per sostenerlo». E i posti di lavoro, che inevitabilmente andrebbero persi, in un settore che è già in difficoltà? «I posti di lavoro non si possono puntellare con difese corporative. La nuova versione del Ddl, senza l'eliminazione della pianta organica e l'uscita della fascia C dal canale, farà diventare ancora più forti i titolari di farmacia, quando il grande capitale vorrà acquistare le loro aziende».

Laura Benfenati

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