Politica e Sanità
14 Maggio 2015«Basta con i continui rinvii, non c'è più tempo da perdere». A sottolinearlo il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi commentando l'attacco alla categoria arrivato dal direttore generale dell'Aifa Luca Pani nel corso di FarmacistaPiù sulla mancata remunerazione del 2012. «Pani ha il merito di avere riaperto una riflessione sul tema» premette Gizzi «ma a chi si riferisce esattamente quando dice che i farmacisti hanno lasciato entrare i capitali in farmacia? Noi come Assofarm non ci sentiamo toccati dall'accusa. Anche perché, come sottolineato dal presidente di Federfarma Annarosa Racca, siamo stati i primi a "sdoganare" il capitale in farmacia». Un tema rispetto al quale le farmacie comunali non sono ideologicamente contrarie. La questione essenziale» sottolinea Gizzi «è che non entrino per una questione meramente commerciale ma per rinforzare il ruolo della farmacia all'interno del Ssn». Il presidente di Assofarm si sofferma poi sulle polemiche generate dal testo del Ddl concorrenza in discussione alla Camera. «La polemica sui capitali è fuorviante» spiega «perché sono altri i temi dei quali discutere: dall'appropriatezza, all'ingresso degli innovativi, dalla presa in carico del paziente fino al monitoraggio delle cure. In sintesi che ruolo devono avere le farmacie?» si domanda Gizzi. «Ciò premesso il discorso dei capitali non va sottovalutato e bisogna mettere un tetto quantitativo, ma anche definire quale capitale può entrare, onde evitare il rischio di conflitto di interessi. Noi» continua «abbiamo un'esperienza positiva da questo punto di vista, ma perché abbiamo vigilato affinché ci fosse un livello di servizi adeguato». In conclusione il presidente delle Comunali torna sul discorso remunerazione, per ribadire come alla vigilia della Convenzione non sia accettabile che ancora non ci sia. «L'Aifa dovrebbe riconvocare i tavoli con tutti gli attori, perché se tutto è rimasto fermo la responsabilità va attribuita a chi, come i ministeri, ha modificato la propria posizione. Ora bisogna arrivare alla conclusione, con un punto fermo: valorizzare la professione» conclude Gizzi.
Marco Malagutti
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