Politica e Sanità

23 Giugno 2015

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Lavori in corso. Sembra essere questo lo stato dell'arte sulla preparazione della macchina per la partenza al primo luglio della vendita on line di Sop e Otc. Anche perché, come ricordato da Gianni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma, «siamo in attesa delle specifiche dal Ministero della salute: chi compra online prima di questi passaggi, non compra da farmacie autorizzate». Secondo la comunicazione di Federfarma infatti a mancare sono «l'area web dove dovrà essere ospitato l'elenco delle farmacie autorizzate all'e-commerce, per consentire ai navigatori di verificare la regolarità del sito che stanno visitando», «il decreto che fissa le caratteristiche tecniche del "bollino" di cui dovranno fregiarsi i siti di e-commerce farmaceutico regolarmente autorizzati» e le procedure di accesso. Con l'incognita che «soltanto un paio di Regioni abbiano provveduto a individuare (come da decreto 17/2014) l'ufficio cui le farmacie dovranno inviare la domanda di autorizzazione per i propri siti». «Quello che ci auguriamo» spiega Petrosillo «è che i sistemi di garanzia siano forti e che, di pari passo, si stia provvedendo a mettere in piedi un efficace sistema di controllo. È una riflessione personale, ma ho il timore che possano aumentare acquisti da canali non autorizzati. Il problema potrebbe porsi magari per il cittadino non bene informato: nella sicurezza che l'acquisto online è legale, potrebbe però non essere del tutto al corrente del sistema di garanzia previsto per identificare le farmacie autorizzate, come per esempio il logo e la presenza sul sito del ministero. Temo poi anche quelle pratiche di proposte di acquisto per email, che magari potrebbero fare forza proprio sulla nuova normativa». Al momento, fa poi il punto Petrosillo, «a livello nazionale, con Federfarma, è stata valutata l'ipotesi di prevedere una piattaforma per le farmacie che potesse essere a supporto del sistema messo a punto da Aifa e Ministero, che ancora non è stato completato, ma allo stato attuale tra le priorità a cui si sta lavorando con più accelerazione ci sono piattaforme quali il sistema che dovrebbe collegare cittadino e farmacie, anche nella direzione di servizi di pharmaceutical care». Previsioni sulle adesioni e sul mercato online? «La letteratura afferma che, quando il mercato si consolida, a livello globale, si assiste al passaggio sul canale online di una percentuale tra l'8 e il 12% del mercato. Personalmente, ritegno che la capillarità, il servizio h24, il counselling che le farmacie italiane offrono ai cittadini faranno sì che l'online rimarrà una nicchia. Magari trovando l'offerta di chi si specializza su determinati prodotti, anche di propria produzione, o per determinate caratteristiche, come il prezzo. Ma tra costi di trasporto, tempi, mancanza di consiglio, difficilmente credo possa attirare una grande quantità di cittadini».

Francesca Giani