Pace (Fofi): contributo ridotto nel mirino della riforma Enpaf
Tutto l'assetto previdenziale e assistenziale della categoria va ripensato in una riforma complessiva dell'Enpaf e, oltre a far fronte agli effetti della disoccupazione, della precarietà e delle eventuali nuove norme sulla titolarità previste nel Ddl concorrenza, vanno sanate questioni preesistenti come la contribuzione degli iscritti in stage, o titolari di borse di studio o che frequentano scuole di specializzazione universitarie, «tutti casi in cui» afferma Maurizio Pace segretario della Fofi «deve essere consentito il contributo ridotto come previsto dall'articolo 21 del regolamento, per il quale io stesso ho proposto una modificazione». È questa la riflessione che si legge in una nota della Federazione degli ordini dei farmacisti che esprime soddisfazione per la scelta del Consiglio nazionale dell'Enpaf, tenutosi lo scorso 25 giugno, «di non procedere all'approvazione delle modifiche regolamentari proposte dal CdA dell'ente» in attesa di uno schema complessivo di riforma poiché, scrive Fofi, «per fronteggiare le attuali criticità non servono solo modifiche regolamentari o statutarie, ma occorre ripensare tutto l'assetto previdenziale e assistenziale della categoria». Il Consiglio si è concluso, infatti, con l'accoglimento di una mozione presentata dal senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri vicepresidente Fofi con cui si raccomanda al Cda dell'Enpaf di presentare «al Consiglio nazionale, entro il prossimo mese di ottobre, una proposta di riforma complessiva dell'Ente di previdenza riferita ai profili assistenziali e previdenziali, tenendo conto delle valutazioni e proposte avanzate dai presidenti di Ordini e delle varie rappresentanze delle componenti professionali». Secondo il senatore è «necessario e non rinviabile un progetto organico di ammodernamento dell'ente che affronti le criticità che nel tempo stanno diventando emergenze». Per la Federazione è fondamentale che ai arrivi a ottobre «con una proposta complessiva, che tenga conto del nuovo scenario e delle risorse già oggi disponibili per rispondere alle nuove esigenze». L'appuntamento di ottobre che, oltre a essere il momento del bilancio tecnico, riguarderà, lo si ricorda, anche la proposta di estendere il periodo di contribuzione di solidarietà da cinque a sette anni di disoccupazione, con l'obiettivo di arrivare entro l'anno a un'indicazione da parte dei ministeri vigilanti in modo che dal 2016 la delibera vada in porto.
Simona Zazzetta
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