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Politica e Sanità

18 Luglio 2015

Emendamenti concorrenza, ecco i principali contenuti. Alcuni già inammissibili


Limiti alle società di capitale, fascia C, farmacie non convenzionate, ma anche farmacia dei servizi e fondo alle rurali: sono molti gli emendamenti al Ddl concorrenza che riguardano le farmacie che ora saranno poste sotto esame e valutate, ma alcuni - al momento quelli più fuori tema, anche se l'esame è ancora in corso - sono già stati dichiarati inammissibili. Le prime proposte riguardano le società di capitali: molti i parlamentari che ne hanno chiesto la soppressione, ma molte le proposte di modifica, con l'introduzione di quei paletti che sono stati al centro del dibattito di questi ultimi mesi. Tra queste, la richiesta di una maggioranza della società in capo a farmacisti (con varie percentuali), meccanismi per evitare conflitti di interessi, l'iscrizione delle società «in una sezione speciale dell'albo tenuto dall'ordine territoriale dei farmacisti», limiti percentuali nella detenzione di farmacie rispetto al territorio di insistenza, rispetto del codice deontologico. Molte le tematiche che si propone di inserire ex novo. Insieme alla Fascia C, rispunta la Farmacia non convenzionata con il Ssn, in varie versioni, con la previsione anche di una «compartecipazione all'indennità provvista alle farmacie rurali». Ma poi c'è anche la farmacia dei servizi, con un articolo dedicato alle «prestazioni aggiuntive erogabili in farmacia», tra le quali «iniezioni intramuscolari o ipodermiche nonché piccole medicazioni e interventi di primo soccorso», già dichiarato inammissibile, e alla remunerazione. Mentre qualche emendamento è dedicato a «orari e turni delle farmacie convenzionate con il Ssn», con il concetto di «livello minimo di servizio che deve essere assicurato da ciascuna farmacia». Scorrendo la lista si trova anche la proposta di «un fondo di solidarietà rivolto all'istituzione e/o tutela delle farmacie rurali che operano in comuni, frazioni o centri abitati con popolazione non superiore a 1.200 abitanti» ricavato dallo «0,8 per cento del valore del fatturato delle società di persone e delle società di capitali titolari dell'esercizio della farmacia privata». E altre proposte riguardano l'«attivazione del dossier farmaceutico», già dichiarato inammissibile, abbassamento del quorum, concorso straordinario, farmacie soprannumerarie.

Francesca Giani

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