Sicilia, Miur diffida dall'apertura della facoltà di Medicina e Farmacia rumena
«L'istituzione di un'Università non può avvenire per libera iniziativa di privati cittadini, ma deve avere un percorso preciso, in questo caso del tutto inesistente». Così il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, interviene sul caso dei corsi universitari di area sanitaria (medicina e farmacia) a gestione rumena a Enna, che tanto hanno fatto discutere in questi giorni. Una diffida in piena regola per i soggetti coinvolti, aggiunge il ministro, «il rettore dell'Università "Kore", il rettore dell'Università "Dunarea des Jos" di Galaþi, il presidente della Regione Siciliana e, per conoscenza, il presidente della Fondazione "Proserpina", a fornire chiarimenti in merito. Li abbiamo anche diffidati dall'andare avanti prima che il Ministero abbia chiarito gli eventi. Nessuno ha chiesto l'autorizzazione, nessuno ha avviato la procedura». La notizia è accolta con soddisfazione dal Coordinamento delle Associazioni e dei Rappresentanti di medicina e delle professioni sanitarie siciliani, dall'Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) e dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (Cnas). «Esprimiamo apprezzamento e pieno sostegno nei confronti del tempestivo, quanto opportuno, intervento del Miur» sottolinea una nota congiunta «che ha formalmente diffidato tutti gli attori che hanno siglato la convenzione finalizzata a dare avvio in terra di Sicilia, a partire dal corrente anno accademico, a un corso di laurea in Medicina e Farmacia, nonché ad un corso di laurea in infermieristica, gemmato dalla Università rumena di Galati, "Dunarea de Jos". L'autorevole intervento del Miur» continua la nota «oltre che contribuire a fare chiarezza, ancora una volta evidenzia tutti i limiti di una gestione quantomeno approssimativa messa in campo dall'attuale Governo della Regione Sicilia in tema di formazione sanitaria pre e post lauream. Infatti, dopo aver posto fine, colpevolmente, al finanziamento della formazione specialistica di medici e non medici siciliani, mancando di valorizzare a tal fine i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, il Governo Crocetta in dispregio alla vigente normativa in tema di autorizzazione e di programmazione del fabbisogno di medici e professionisti sanitari (ma anche contraddicendo una propria recente richiesta di dimezzare il numero di accessi a medicina nelle Università siciliane, avanzata al Ministero della Salute), concedendo a mezzo di una convenzione scritta la fruizione delle corsie delle Aziende Sanitarie Siciliane, ha avallato l'iniziativa di una università privata straniera, senza alcuna ricaduta positiva per il territorio e per il sistema salute, ma con potenziali ricadute negative sull'intero impianto nazionale della programmazione dei profili sanitari da formare».
Marco Malagutti
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