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Politica e Sanità

19 Settembre 2015

Vaccino antinfluenzale, Cdc: sarà più efficace rispetto allo scorso anno


Il vaccino antinfluenzale per la stagione 2015-2016 sarà più adatto di quello dello scorso anno a combattere il ceppo A (H3N2) che, secondo gli ultimi dati di sorveglianza epidemiologica, è ancora in circolazione. Lo annuncia Tom Frieden, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nell'appello rivolto come ogni anno dall'agenzia affinché tutti gli americani di età superiore ai sei mesi possano essere vaccinati.
Nella stagione scorsa erano stati meno della metà a farlo, anche se percentuali decisamente superiori si erano registrate nelle fasce d'età maggiormente esposte alle conseguenze dell'influenza: il 75% nei bambini da sei mesi fino a due anni, il 68% dai due ai quattro anni e il 67% negli anziani oltre i 65. Resta più difficile la penetrazione tra gli adulti dai 18 ai 64 anni, meno di 40 su 100 dei quali si vaccina.
Per alcune categorie di persone, la vaccinazione è particolarmente importante e il dottor Frieden ha lamentato il fatto che solo metà delle donne in gravidanza si è vaccinata e il 77% degli operatori sanitari, percentuale molto superiore a quanto accade in Italia ma ritenuta insufficiente negli Usa.
I produttori hanno preparato 171 milioni di dosi, delle quali 40 milioni sono già state distribuite, sperando in una copertura maggiore per la prossima stagione. Anche perché il nuovo vaccino, in base ai dati della sorveglianza, dovrebbe essere più efficace; nel 2014-2015 non lo era invece stato nei confronti del ceppo A predominante tra quelli in circolazione, il virus A/Switzerland/9715293/2013-like (H3N2). Questo ceppo si associa a un'influenza più grave e a una mortalità superiore e non è quindi sorprendente che il numero di ricoveri di anziani negli ospedali per condizioni legate all'influenza sia stato il più elevato degli ultimi dieci anni, da quando cioè i CDC ne tengono traccia. Il ceppo H3N2 ha colpito duramente anche i bambini e l'agenzia ha riportato 145 decessi dovuti a influenza in età pediatrica confermata in laboratorio: ma, secondo Frieden, i dati reali sarebbero decisamente superiori a quelli accertati.

Renato Torlaschi

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