Ddl concorrenza, in dirittura d’arrivo senza scossoni. Mnlf: dal Pd un cambio di pelle
In attesa che si concluda la discussione parlamentare, il quadro politico sul Ddl concorrenza sembra ormai da tempo assodato e la possibilità che ci siano aperture sulla fascia C è a dir poco remota. Da una parte il Pd, che come anticipato dal responsabile sanità Federico Gelli a Farmacista33, si schiera compatto contro questa possibilità, dall'altra, a dare manforte all'opposizione formata da Sel e M5s, Scelta Civica, il cui segretario, Enrico Zanetti ancora ieri via Facebook, invitava il Governo a non assecondare «i veti di altri» e auspicava che sugli emendamenti in materia di liberalizzazione fascia C «si rimetta all'Aula perché se invece scegliesse di dare parere negativo ci riserveremmo di prendere le distanze in modo metto dall'intero provvedimento e potremmo valutare anche il voto contrario». La scelta del Pd sconcerta il Movimento nazionale dei liberi farmacisti che in una nota parla di «vero e proprio cambio di pelle». «Conservatori di destra, centro e sinistra uniti contro il cambiamento dicono no alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C senza alcun valido motivo e solo per convenienza politico/corporativa» continua la nota. «In particolare, Governo e Pd pur di assecondare i veti di una delle componenti minoritarie della maggioranza, cancellano con un sol tratto la propria storia, cambiano il proprio Dna e si allontanano dai principi di equità, uguaglianza e merito. Non solo questo Ddl sarà inefficace nell'aumentare il livello di competitività del Paese, ma nel settore della distribuzione dei farmaci creerà notevoli danni riuscendo là dove non era riuscito nemmeno il Governo di centro-destra: trasformare un monopolio in un oligopolio. Abbandonata nei fatti la tutela dei consumatori, l'unico obbiettivo che sembra raggiunto è quello di favorire i grandi potentati economici e trasformare il partito di maggioranza in un neo partito conservatore». I liberi farmacisti non si fidano neanche delle "promesse" del Pd di rimettere mano alla riforma dell'intero settore, «assicurazioni che valgono come un tranquillante» secondo Mnlf. Le parafarmacie, dal canto loro, si consolano con il successo dell'hashtag #salvareleparafarmacie che con un totale di 41mila tweet è al secondo posto nella classifica pokedem, preceduto solo da @motoGp. «I numeri del web testimoniano un ampio coinvolgimento sul temada parte di normali e comuni cittadini. Un avviso», sottolinea il presidente della Federazione nazionale parafarmacie Davide Gullotta, «che il premier Renzi e tutti i parlamentari non possono sottovalutare».
Marco Malagutti
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