Lazio, Moltedo: nella categoria c’è esigenza partecipazione e coinvolgimento
Abbiamo raccolto e dato risposta a un'esigenza diffusa tra i colleghi di partecipazione e coinvolgimento nelle attività e nel dibattito. E se sul fronte delle istituzioni locali, c'è una sostanziale continuità nella tradizione di collaborazione con la Regione su tutti i campi, anche nelle politiche di prevenzione, nelle relazioni con il livello nazionale del sindacato la linea è di disponibilità all'ascolto e al confronto delle idee, senza pregiudizi, ma portando avanti il bene della categoria. È questo un bilancio dei primi sette mesi di attività di Osvaldo Moltedo, presidente di Federfarma Lazio: «In questi primi sette mesi posso dire che abbiamo trovato una conferma alla percezione di un desiderio da parte dei colleghi di essere coinvolti, di sentirsi uniti e parte di un progetto. Si avverte, un po' in tutti, una forte esigenza di partecipazione e, in effetti, a ogni manifestazione ed iniziativa che abbiamo organizzato, sia come Federfarma Lazio, sia come Federfarma Roma, abbiamo sempre rilevato una grande adesione». Per quanto riguarda i rapporti con il livello nazionale, «siamo stati fin da subito accolti bene, con una richiesta di dialogo e di confronto. In generale, posso dire che il nostro approccio è quello del massimo rispetto per le persone e le idee altrui. Partecipiamo al confronto, senza pregiudizi, senza schierarci a priori a favore o contro determinate posizioni, ma ascoltiamo e giudichiamo le idee e le proposte e abbracciamo quelle che vanno nella direzione del bene della farmacia. Si può dire che stiamo, di volta in volta, dalla parte di quello che ci sembra essere il giusto e il meglio per la categoria». Nello specifico del dibattito attuale, che vede al centro i cambiamenti del Ddl Concorrenza, «fin dall'assemblea di giugno - da poco insediato - ho fatto presente come Federfarma Lazio la nostra posizione in merito all'ingresso dei capitali nel sistema, avanzando la richiesta che la quota di maggioranza delle società di capitale rimanga in mano ai farmacisti almeno al 51%, se non per i due terzi concessi agli avvocati. Una posizione che, proprio nell'ultima audizione al Senato, abbiamo visto portata avanti da Federfarma nazionale con soddisfazione. Altro punto su cui abbiamo insistito riguarda le incompatibilità, per noi da prevedere oltre che verso medici e produzione dei farmaci, anche nei confronti della distribuzione intermedia, che trasformerebbe crediti, inesigibili o anche no, in quote di farmacie, diventandone in un colpo solo azionista o proprietaria della maggioranza della società». Sul fronte dei rapporti interni con Asl e Regione, «il lavoro è quotidiano. In generale, proseguiamo nella tradizione di grande collaborazione con la Regione, anche nelle politiche di prevenzione, partecipando a ogni richiesta di supporto che ci viene sottoposta. Anche perché siamo consapevoli che la prevenzione è la migliore arma per il risparmio del sistema sanitario. Ci sono stati, va segnalato, una serie di problemi e difficoltà inerenti per esempio il passaggio alla fatturazione elettronica e allo split payement, con ritardi nei pagamenti - oramai sotto controllo - per una sorta di impreparazione dei sistemi informatici pubblici. Il lavoro di interfaccia con Asl e Regione, sotto questi aspetti, è quotidiano e anche dove apparentemente i problemi sembrano essersi risolti, va detto che i risultati sono frutto di un'impegnativa attività di confronto e contatto costante e quotidiano. In ultimo, dobbiamo ricordare la capacità di programmazione e organizzazione di Federfarma Lazio nel riuscire a partire dal primo ottobre, come ci eravamo impegnati, con un cambiamento epocale, quale la ricetta dematerializzata, senza alcun problema e trauma per i nostri associati». Francesca Giani
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