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Politica e Sanità

17 Maggio 2016

Aggiornamento Pec, Mise richiama Ordini. Mandelli: farmacisti virtuosi


Dal 1° giugno la notifica delle cartelle esattoriali dei professionisti iscritti in albi o elenchi avverrà esclusivamente attraverso posta elettronica certificata (Pec) ma anomalie e ritardi nell'aggiornamento dell'indice nazionale pec (Ini-Pec) rischiano di compromettere il sistema. Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) in una circolare richiama gli Ordini professionali inadempienti, ma per i farmacisti il presidente della Federazione degli Ordini, il senatore Andrea Mandelli, parlando con Farmacista33 rassicura: «Nessuno tsunami in vista per ciò che riguarda gli Ordini dei Farmacisti. Tenuto conto che l'aggiornamento dell'Ini-Pec è un obbligo di legge non deve mancare neanche un indirizzo e per questo motivo abbiamo fatto un richiamo ufficiale in modo che tutti gli Ordini implementino il sistema, ma si tratta di un fenomeno contenuto e temporaneo».

Il richiamo, contenuto nella circolare n. 9901 inviata oggi agli Ordini ricorda che per legge è obbligatorio da parte degli Ordini «trasmettere all'Ini-Pec, anche in assenza di variazioni e con cadenza giornaliera, i dati degli iscritti all'Albo e i relativi indirizzi di posta elettronica certificata». A tal proposito la Federazione ricorda anche che «la Federazione, ha ottimizzato il software OrdinePnet in modo da rendere automatico l'invio dei dati con tale cadenza. Al fine di poter utilizzare tale sistema automatizzato gli Ordini erano tenuti, per disposizione dello stesso Ministero, a rilasciare specifica delega alla Federazione da trasmettere al citato Dicastero. Gli Ordini che hanno fornito la relativa delega alla Federazione sono stati 83 in totale».

Nella circolare vengono richiamati gli Ordini che non hanno ottemperato all'invio quotidiano dei dati in questione e si chiede di intervenire sulle anomalie riscontrate in alcuni casi. «Secondo le indicazioni ministeriali alcuni Ordini, allo stato, non avrebbero ottemperato, in taluni casi dal 2013, all'invio quotidiano dei dati in questione. La Federazione ha provveduto a richiamare l'attenzione di questi Ordini sulla delicata questione. Dalla citata nota ministeriale emerge che alcuni farmacisti inseriti nel registro Ini-Pec risultano essere iscritti contemporaneamente a due Ordini provinciali diversi. Inoltre, la Federazione ha fatto verificare a StudioFarma la situazione anagrafica degli iscritti; dall'analisi sono emersi alcuni ulteriori casi di farmacisti con doppia iscrizione. Pertanto si chiede agli Ordini interessati di voler comunicare, al più presto e comunque entro dieci giorni dalla presente circolare, le ragioni di tutte le suddette doppie iscrizioni, al fine di verificare la possibile soluzione dell'anomalia segnalata». La circolare contiene anche puntualizzazioni sulle modalità di inserimento dati in base ai software utilizzati dagli Ordini. Quella dei farmacisti si presenta, tuttavia, come una categoria professionale virtuosa sul tema Pec e nessuna regione si aggiudica la maglia nera per le inadempienze: «Soltanto una decina di Ordini, allo stato, ancora non aggiorna quotidianamente l'elenco degli indirizzi PEC ma, come ho già detto, la questione è in via di soluzione», commenta Mandelli. Nella circolare prot. n. U.0119934 del 29 aprile 2016 rilasciata dal Mise e indirizzata a tutti gli Ordini e Collegi professionali il Ministero precisa che l'Agente della riscossione deve poter consultare ed eventualmente estrarre, anche informa massiva, gli indirizzi di posta di professionisti iscritti in albi o elenchi, risultanti dall'Inl-Pec. Il Mise ricorda, inoltre, che l'adempimento è un obbligo di legge e esorta i Consigli e i Collegi nazionali, in sede di vigilanza sugli ordini, ad invitare i medesimi a rispettare tale obbligo, sottolineando quanto disposto dall' art.16, comma 7- bis del D. L. n. 185/2008, secondo cui «L'omessa pubblicazione dell'elenco riservato previsto dal comma 7, ovvero il rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo comma, costituiscono motivo di scioglimento e di commissariamento del collegio o dell'ordine inadempiente».

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