Politica e Sanità
15 Luglio 2016Farmacisti-grossisti e titolari di farmacia proprietari anche di parafarmacia sono alcune delle condizioni che determinano l'incompatibilità e quindi l'esclusione a far parte del Consiglio di presidenza di Federfarma e del Consiglio delle regioni. È quanto è indicato, tra le altre, nelle modifiche al regolamento sul conflitto di interesse approvato dal Consiglio delle regioni che, come spiega a Farmacista33 il coordinatore Marco Cossolo, «è il frutto di un lavoro avviato molto tempo fa, e che ora grazie a una maggiore armonia nel sindacato e grazie alla collaborazione con il presidente e il segretario, è stato portato a termine». Il documento approvato all'unanimità in attesa di ratifica dell'assemblea nazionale, individua precise circostanze di conflitto di interesse. In particolare, se si è in possesso di un'autorizzazione personale per la distribuzione intermedia di farmaci o se si è socio di società titolare di una o più farmacie che dispone anche di tale autorizzazione. Se si è titolare, socio, amministratore o componente del consiglio di amministrazione di società titolare di una o più parafarmacie.
Infine, se si è titolare di ditta individuale o socio, amministratore o componente del Cda di società che fornisce beni o servizi a Federfarma o alle sue rappresentanze territoriali o alle singole farmacie. Il Bollettino del sindacato precisa che per quest'ultimo caso, il regolamento prevede che siano esclusi dall'incompatibilità «i soci, amministratori o componenti del Cda delle società partecipate o controllate da Federfarma, delle società il cui capitale è detenuto in maggioranza, attraverso un azionariato diffuso, da titolari di farmacia o da soci di società titolari di farmacia e infine delle società che effettuano distribuzione intermedia del farmaco (fatte salve le incompatibilità previste a carico dei "farmacisti-grossisti")». Il conflitto, spiega Cossolo, «va dichiarato anche se potenziale, per esempio se legato a un familiare o parente, in quel caso sarà il Coniglio che valuterà». E conclude: «È la prima volta che vengono definiti i termini del conflitto di interessi. Si tratta di un'iniziativa importante perché non è pensabile che tra i membri del consiglio e dell'assemblea ci fossero proprietari di parafarmacia o comunque con interessi diversi».
Simona Zazzetta
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