Politica e Sanità
12 Ottobre 2016In Veneto, la raccolta dei farmaci inutilizzati correttamente conservati e non scaduti, ha permesso di risparmiare 50 milioni di euro solo nella provincia di Vicenza, e di recuperare anche costosi farmaci oncologici, ma il problema degli sprechi, se si parla di farmaci distribuiti da Asl, si risolverebbe eliminando la distribuzione diretta e consentendo a sempre più farmacie private di distribuirli.
Così Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto commenta i risultati ottenuti in due mesi da un'iniziativa avviata in provincia di Vicenza sull'onda della legge regionale approvata nei mesi scorsi che regola la restituzione, la verifica il controllo e il successivo utilizzo dei farmaci non utilizzati dai pazienti. La Ussl 3 di Bassano del Grappa ha dato la possibilità ai cittadini di riconsegnare alla farmacia ospedaliera o al servizio infermieristico per chi usufruiva di un'assistenza a domicilio i farmaci. Stato di conservazione, integrità e quindi idoneità vengono valutate da un farmacista. Dalla stampa locale si apprende che è stato possibile recuperare anche medicinali costosi, come quelli per i trattamenti oncologici, in ogni caso si tratta di medicinali consegnati dalla farmacia ospedaliera alla dimissione rimasti inutilizzati per un cambio terapia, una sospensione o in alcuni casi di dipartita del paziente.
«Questi sprechi si potrebbero evitare potenziando la distribuzione tramite le farmacie private ed eliminando la diretta» spiega Fontanesi a Farmacista33 «Grazie all'accordo regionale di Dpc recentemente rinnovato, abbiamo iniziato a distribuire ex-Osp 2 e questa è la via giusta per eliminare gli sprechi. In farmacia viene consegnato il numero esatto di confezioni prescritte mentre la Asl tende a consegnare confezioni in eccesso per evitare che il paziente debba ritornare per proseguire la terapia. La prossimità delle farmacie, la capillarità e il potenziamento del servizio con le nuove aperture consente ai cittadini di andarci quando le confezioni finiscono. Come ha sottolineato di recente Luca Pani direttore generale Aifa, sulla farmaceutica privata si è fatto tutta l'economia possibile, è ora che si faccia lo stesso nelle farmacie ospedaliere».
Simona Zazzetta
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