Politica e Sanità
05 Dicembre 2016«La meningite può essere determinata da diversi agenti batterici e virali, ha una bassa contagiosità, ossia solo una piccola parte di chi viene a contatto con l'infetto o il portatore si ammala a sua volta e quindi l'allarmismo delle ultime settimane non è giustificato dal punto di vista sanitario». Carlo Signorelli, presidente uscente della Società italiana di igiene (Siti), ricorda tutte le ragioni per cui, nonostante la morte di due studentesse a Milano e diversi casi registrati in Toscana, alcune reazioni improntate alla paura siano eccessive. «La trasmissione della malattia - ricorda - avviene per via aerea per cui le comuni norme igieniche (protezione da tosse e starnuti altrui, evitare locali sovraffollati) possono ridurre il rischio di contatto con i microorganismi che infatti tendono a diffondersi prevalentemente all'interno di comunità confinate (asili, scuole, università, caserme)».
Poi però scatta la psicosi da contagio e non è quindi semplice gestire la situazione: «Tuttavia gli interventi indispensabili in questa fase sono le profilassi antibiotiche nei contatti stretti con i casi, cosa che è stato puntualmente fatto. Essendosi verificata una psicosi da contagio è in corso la caccia al vaccino con esaurimento delle scorte e difficoltà a reperirlo non solo nelle farmacie ma anche nelle Asl». Questa vicenda si inserisce in un contesto in cui le vaccinazioni (per altre malattie) sono al centro dell'attenzione. Quanto potrà incidere sulla crescente disaffezione della popolazione nei confronti dei vaccini? «Con un po' di dispiacere - risponde Signorelli - dobbiamo constatare che l'ultimo dramma della ragazza morta di meningite all'Università di Milano ha posto alla ribalta, in chiave positiva, l'efficacia della profilassi vaccinale per evitare gravi e talvolta mortali malattie infettive. Sembra che solo i casi clamorosi come quelli delle due studentesse uccise a Milano, a distanza di poche settimane, dallo stesso sierogruppo di meningococco (il C) consentano di riequilibrare nell'opinione pubblica l'opinione sull'utilità dei vaccini che negli ultimi anni hanno fatto registrare un calo delle somministrazioni».
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