Politica e Sanità
30 Marzo 2017Sarà un decreto - che il ministero della Salute dovrebbe varare nel giro di un paio di settimane - a correggere il provvedimento del 22 dicembre che aveva vietato a medici e farmacisti di prescrivere e allestire preparazioni magistrali contenenti sertralina e altre 40 sostanze. È questo al centro dell'intesa raggiunta al tavolo sui galenici dimagranti aperto a gennaio tra ministero e rappresentanze di farmacisti, quali Fofi, Federfarma, Assofarm, Sifap, Utifar, Farmacieunite e Asfi, e dei medici, Fnomceo, con l'obiettivo di mettere ordine, dopo una serie di interventi ministeriali, alla materia, ulteriormente complicata dalle sentenze di inizio anno. Il nuovo provvedimento, condiviso al tavolo, dovrebbe raccogliere le richieste portate avanti da Federfarma e dalle altre sigle della professione, riducendo di fatto le sostanze oggetto di divieto di oltre la metà e con un'indicazione chiara che i paletti riguarderanno soltanto le preparazioni magistrali prescritte a scopo dimagrante.
Tra le sostanze su cui verrà tolto il divieto, spiega Manuela Bandi, farmacista preparatrice esperta in galenica, presente al tavolo accanto ad Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma, voce del sindacato, «ci sono tutti i fitoterapici, fenilalanina, teobromina e 5-idrossitriptofano». Nel nuovo decreto sarà poi previsto «l'obbligo per il medico che prescrive una preparazione con finalità dimagranti di riportare sulla ricetta le motivazioni del suo utilizzo (per esempio l'assenza di un determinato dosaggio in commercio, e così via) e verrà ribadita la necessità di ottenere il consenso informato del paziente, di spiegare che si tratta dell'uso off label del principio attivo, nonché di indicare diagnosi e uso delle preparazioni. Questo per permettere alle istituzioni un monitoraggio sulla materia con l'individuazione in maniera univoca delle ricette». Dall'altra parte «da parte del ministero ci sarà una maggiore vigilanza anche attraverso ispezioni dei Nas, sulle farmacie, che comunque sono tenute a trasmettere mensilmente le ricette all'Asl di competenza». Il tavolo «ha segnato un punto importante: anche da parte del Ministero c'è stato un riconoscimento dell'utilità di un confronto con chi utilizza e vive nel quotidiano le esigenze dei pazienti e l'auspicio di continuare il confronto anche in futuro».
Francesca Giani
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