Politica e Sanità
19 Maggio 2017Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto, proposto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che introduce l'obbligo di vaccinazioni per l'iscrizione a scuola. L'obbligo varrà da 0 a 6 anni. Le idee sul tema all'interno del governo non erano univoche. A fronteggiarsi le diverse posizioni dei ministri dell'Istruzione e della Salute. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiedeva che l'obbligatorietà fosse estesa da 0 a 10 anni, includendo nidi, materne e scuole elementari. Il ministro dell'istruzione Valeria Fedeli invece chiedeva che l'obbligo di vaccinazione fosse solo da 0 a 6 anni, ovvero per i nidi e le materne. Linea che è risultata vincente. Dopo i sei anni saranno previste sanzioni, che erano state invece scongiurate dal board del calendario per la vita. «Per la scuola dell'obbligo la mancanza di documentazione sui vaccini produrrà da parte dell'autorità scolastica sanzioni dalle dieci alle trenta volte maggiori di quelle esistenti», ha spiegato in conferenza stampa il premier Paolo Gentiloni.
E mentre Lorenzin si dice «abbastanza soddisfatta», sottolineando come comunque questa svolta rappresenti un forte messaggio per i genitori sull'importanza delle vaccinazioni, il premier ribadisce che la linea del governo va proprio «nella direzione di uniformare le decisioni e le situazioni delle diverse Regioni d'Italia». La cosa certa, poi annunciata in conferenza stampa di fine Cdm, secondo il ministro della Salute è che qualora si dovesse ravvisare che ci sia una situazione di allarme che vada oltre «ho potere di ordinanza e quindi di intervento che non ho timore di esercitare. Ma sono certa che con il decreto possiamo intervenire in modo puntuale dando un percorso certo nell'azione delle vaccinazioni». Sono 12 i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti, pena la non iscrizione al nido e all'asilo e pesanti sanzioni (inasprite "fino a 30 volte") per i genitori dei non vaccinati dalle elementari in poi. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Si stanno mettendo a punto, ha riferito Lorenzin, «tutti gli accorgimenti tecnici per evitare difficoltà burocratiche alle famiglie e dare un percorso stringente a direzioni scolastiche e Asl nell'applicazione della legge». Si prevede infatti (dai 6 anni in poi) che la scuola avrà l'obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione: la Asl a sua volta chiamerà la famiglia, e le darà qualche giorno per mettersi in regola. «Se ciò non avviene scattano sanzioni molto elevate, e questo ogni anno», ha spiegato il ministro.
Rossella Gemma
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