Politica e Sanità
22 Maggio 2017Firenze, Lucca, Siena, Pisa: i fiori all'occhiello del settore farmaceutico in Toscana. Con 11 mila occupati totali nella Regione tra quelli diretti (6.500, dei quali 850 ricercatori) e dell'indotto (4.500). Firenze è la prima provincia, con circa 3.000 addetti ed è sede di importanti imprese del farmaco che producono medicinali destinati ai mercati internazionali. Lucca, con oltre 850 addetti, è un polo internazionale per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di emoderivati. Siena, con più di 2.200 occupati, è un importante centro di ricerca e produzione di vaccini esportati in tutto il mondo. E anche Pisa è sede di importanti centri produttivi che vendono all'estero circa il 50% dell'export hi tech della provincia. Quattro province farmaceutiche che sono tra le prime 20 in Italia, con 15 stabilimenti produttivi e 9 imprese con centri di Ricerca. Sono alcuni dei dati presentati nel corso del roadshow di Farmindustria "Innovazione e Produzione di Valore", che si è tenuto a Lucca lo scorso 19 maggio in collaborazione con Menarini. Le aziende toscane esportano 1,2 miliardi, oltre il 60% della loro produzione che è di circa 2 miliardi.
Un export triplicato dal 2000 ad oggi. Non solo. L'incidenza delle esportazioni farmaceutiche sul totale hi tech della regione è pari al 64%. E ancora: la Toscana è la terza regione in Italia per addetti nella R & S e quarta per investimenti in R & S (250 milioni). È nella top 10 dei poli hi tech in Italia. Può contare su imprese del farmaco fortemente specializzate nella ricerca: i ricercatori sono il 13% degli addetti, più che nella media del settore (10%) e di tutta l'economia (1%). Senza dimenticare che si conferma la terza regione biotech nel Paese, con 8 centri di ricerca e 7 impianti di produzione. Risultati raggiunti grazie al grande contributo di alcune tra le più importanti imprese a capitale italiano, ai primi posti per investimenti e per internazionalizzazione tra le imprese nazionali di tutti i settori manifatturieri. E delle imprese estere per le quali l'Italia è un vero e proprio hub: con 30 miliardi di produzione l'Italia è seconda nell'Unione Europea, dopo la sola Germania. E oggi ritorna in questa Regione dopo aver toccato anche Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, Abruzzo, Marche, Toscana, Campania e Lombardia. In questo periodo è cresciuta la consapevolezza di quanto il settore farmaceutico con i suoi investimenti sia importante per il territorio. «La Toscana farmaceutica - ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria - così come altre regioni, è la dimostrazione della forza dell'italianità, a prescindere dalla nazionalità del capitale, che il mondo ci invidia. Piccole, medie, grandi imprese, nazionali e internazionali, competono con successo innovando, producendo ed esportando». In questi anni regole stabili e prospettive di sviluppo hanno permesso all'Italia di diventare un hub della produzione e in futuro con ogni probabilità un hub della ricerca. «Risultati - ha aggiunto Scaccabarozzi - che vanno difesi con determinazione e che per essere consolidati hanno bisogno di una nuova governance farmaceutica. Solo così si potrà continuare a garantire un equo accesso alle cure, ad attrarre gli investimenti e ad assicurare la sostenibilità del sistema».
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