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Politica e Sanità

23 Maggio 2017

Elezioni. Da farmacie indipendenti a capillarità, ecco il programma della lista Racca


Un costante impegno per intensificare il confronto costruttivo con tutti gli attori del sistema, la fornitura di strumenti operativi efficaci e convenienti, la sinergia tra tutte le società partecipate, collegate o vicine, la promozione della nuova immagine della farmacia su tutti i mezzi di comunicazione e la tutela della ruralità. È questo il filo rosso che attraversa il programma per il prossimo triennio proposto da Annarosa Racca, presidente uscente di Federfarma e Alfredo Orlandi, presidente uscente Sunifar, e diffuso ieri. Il primo punto è dedicato alla «nuova Governance del farmaco e alla revisione dei modelli distributivi e di remunerazione» e viene declinato attraverso la continuazione di attività e tavoli già avviati per la «revisione del Pht, con la esclusione dei farmaci di uso consolidato e l'ingresso degli innovativi, il trasferimento dalla diretta alla Dpc dei farmaci che non richiedono controlli particolari, la presa in carico dei pazienti cronici da parte delle farmacie» a cui seguono la «definizione dei meccanismi di remunerazione per la dispensazione di farmaci in regime convenzionale» e «per i servizi aggiuntivi, così da favorire la pharmaceutical care e l'aderenza alla terapia», nonché la «definizione di percorsi di formazione specifici».

Collegato a questo punto c'è l'«attuazione del modello della farmacia dei servizi» che passa attraverso «il rinnovo della convenzione», in modo da «garantire la concreta attivazione dei servizi in regime di Ssn e in modo omogeneo». In particolare, l'idea è di prevedere «un pacchetto base di servizi che dovranno essere erogati da tutte le farmacie» e «di servizi aggiuntivi a seconda delle necessità locali e con specifici standard». In ogni caso si dovrà passare per l'«attivazione di sperimentazioni territoriali per verificare fattibilità ed efficacia dei servizi». Un ambito importante è anche il «rafforzamento della rete delle farmacie indipendenti attraverso la promozione del nuovo marchio "La farmacia dei servizi-Federfarma"» che vede anche «la definizione di forme mirate di collaborazioni con le cooperative, la realizzazione di un supporto alle farmacie indipendenti sfruttando le opportunità delle società vicine Promofarma, Credifarma, Federfarma Servizi, Assinde». In particolare, «Federfarma deve proporre specifici modelli di sviluppo, individuando network operativi», «promuovendo anche strumenti che possano aiutare le farmacie a individuare le soluzioni più efficaci per le specifiche esigenze e le reti che operano realmente con finalità di tutela e valorizzazione della farmacia». Sempre in riferimento ai cambiamenti del Ddl concorrenza vanno letti anche altri due punti del programma che riguardano la previdenza e lo Statuto. In particolare, per il primo aspetto, nel programma «viene messa in rilievo la scarsa possibilità per i titolari di incidere nei meccanismi decisionali dell'Ente». Tra le proposte «la definizione di un modello previdenziale costruito su misura per le esigenze dei titolari di farmacia e l'analisi di possibili strumenti integrativi». Nonché, «in prospettiva sono da valutare le conseguenze, sul futuro dell'Ente, dell'ingresso del capitale nella proprietà della farmacia, con conseguente riduzione del gettito previdenziale». Per quanto riguarda lo Statuto, uno degli obiettivi è senz'altro quello di incentivare la partecipazione dei colleghi «alla vita sindacale». Ma «dal punto di vista dei contenuti la categoria deve decidere se vuole essere un sindacato di sole farmacie indipendenti oppure no, e poi decidere come trattare le farmacie di soci non farmacisti. Federfarma eÌ l'organizzazione delle farmacie indipendenti e secondo il nostro programma deve continuare a esserlo». In ogni caso «Federfarma si impegnerà a targare con un brand ben identificabile la rete delle farmacie indipendenti».

Un punto fondamentale è la «tutela e valorizzazione delle farmacie rurali» e le proposte vanno nella direzione di «garantire la sostenibilità economica delle piccole farmacie e permettere a queste ultime di potenziare il servizio offerto alla popolazione», proseguendo sulle attività già avviate in particolare attraverso l'«adeguamento dei limiti di fatturato che danno diritto alle riduzioni degli sconti Ssn; la distribuzioni per conto dei medicinali in distribuzione diretta nei piccoli comuni, la revisione dei criteri di ruralità e la corretta interpretazione del concetto di fatturato SSN, l'individuazione di meccanismi di supporto per l'erogazione dei nuovi servizi».

Tra i temi anche la risoluzione dell'«anomalia degli esercizi di vicinato». «Federfarma ha già avviato una riflessione sul tema, con l'ausilio del Prof. Massimo Luciani, individuando una serie di possibili interventi che, partendo all'eliminazione dell'obbligo del farmacista per la vendita di medicinali senza ricetta fuori farmacia e dall'individuazione di un sintetico elenco di prodotti di automedicazione in confezione ridotta, vendibili in modalità self-service negli esercizi commerciali e passando per un programma di riassorbimento dei farmacisti delle parafarmacie nel sistema farmacia, possa risolvere il problema. Il progetto va dettagliato, condiviso all'interno della categoria e con gli altri partner della filiera, con l'obiettivo di individuare una soluzione da presentare al mondo politico.

Per quanto riguarda il «rinnovo del contratto nazionale dei collaboratori» la linea è di una «condivisione di un nuovo modello di farmacia» con «aggiornamento costante dei dipendenti, definizione di percorsi di crescita professionale». Attenzione poi al «problema delle carenze e delle esportazioni parallele», verso la «definizione di una soluzione condivisa con la filiera delle istituzioni», proseguendo il confronto già avviato con Aifa e potenziando il coinvolgimento di consumatori e cittadini. In generale, l'idea è di «rafforzare i rapporti con tutti gli interlocutori della farmacia attraverso tavoli di lavoro congiunti» e «potenziare la comunicazione interna ed esterna con il ricorso ai social media e l'ampliamento delle pubblicazioni». Infine c'è il tema della «sicurezza in farmacia, con l'intensificazione dei rapporti di collaborazione con le forze dell'ordine e l'ampliamento delle convenzioni assicurative a favore delle farmacie».


Francesca Giani

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