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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

No tagli a farmacie per deficit ospedali


Si registrano nuovi commenti dopo l’intervento del Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Tomassini in merito alla spesa farmaceutica ospedaliera. La posizione è comune: non bisogna gravare sulle farmacie


"Se è vero che i risparmi derivanti dall''accordo raggiunto al Tavolo sulla farmaceutica il 15 ottobre scorso verranno destinati a ripianare il buco della farmaceutica ospedaliera, come dichiarato dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, l''accordo stesso rischia di essere nullo". Ad affermalo è Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che osserva come uno dei principali presupposti dell''accordo tra Governo, Regioni, industrie farmaceutiche, farmacie pubbliche e private e distributori fosse quello di destinare al miglioramento del servizio  farmaceutico le risorse liberate grazie alle misure discusse al Tavolo. D’accordo Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria del Senato, che in una nota dichiara "Confido che il Governo voglia convocare una nuova riunione del Tavolo per approfondire la questione e tenere conto delle legittime esigenze di chi ha garantito la disponibilità a collaborare  e, proprio per questo, non può essere penalizzato due volte: la prima con la richiesta di contribuire al contenimento della spesa, la seconda con l''utilizzo dei risparmi ottenuti per il finanziamento della concorrenza". Si registra, infine, la posizione del senatore Luigi d''Ambrosio Lettieri, segretario della XII Commissione Igiene e sanità del Senato e componente del comitato centrale FOFI, "Come membro della Commissione d''inchiesta sul Ssn e in coerenza con il mio emendamento alla legge che l''ha istituita" spiega il senatore "mi adopererò per dissipare le molte, troppe zone d''ombra che ancora avvolgono la spesa per farmaci negli ospedali, laddove i casi di esercizio abusivo della professione farmaceutica non sono davvero rari.  In sanità l''imperativo di spendere meglio viene molto prima di quello, decisamente più problematico, di spendere meno: la trasparenza, dunque, è un obbligo, non un optional. E questo vale anche per la spesa farmaceutica ospedaliera".

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