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Politica e Sanità

18 Settembre 2017

Specializzandi farmacia ospedaliera, Sifo: chiediamo risposte su tutela diritto alla formazione


Preoccupa molto che gli specializzandi in farmacia ospedaliera siano stati tagliati fuori dal Decreto Interministeriale sulle scuole di specializzazione e in occasione dell'imminente Congresso Nazionale Sifo, verranno chieste «risposte e garanzie a tutela del diritto alla formazione di settore, un ambito delicatissimo che ha ricadute evidenti in termini di qualità e sicurezza delle cure». Con queste parole la presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera-Sifo, Simona Serao Creazzola assume una «posizione determinata ed esigente a seguito del Decreto Interministeriale 402/2017 recante la definizione degli standard, dei requisiti e degli indicatori di attività formativa e assistenziale delle Scuole di specializzazione di area sanitaria (ai sensi dell'art. 3, comma 3, del D.I. n. 68/2015)».

A ricostruire l'excursus cronologico della vicenda è Francesco Cattel segretario nazionale: «In questi ultimi anni Sifo ha lavorato in sinergia con le diverse associazioni di categoria e con le Istituzioni affinché il percorso dei farmacisti ospedalieri, specialisti del farmaco e futuri dirigenti del Ssn, venisse valorizzato ed equiparato a quello dei laureati in Medicina e Chirurgia. Due anni fa il DM 68/2015 ("Riordino scuole di specializzazione di area sanitaria") aveva illuso su un'ordinata gestione dei percorsi degli specializzandi, comprendendo fra le scuole di Area Sanitaria anche i Farmacisti Ospedalieri", salvo purtroppo poi "non trovare" i fondi per garantirne i contratti di formazione, sebbene questi rappresentino economicamente solo il 3% del totale stanziato per la formazione dei colleghi medici. Purtroppo le speranze di due anni non si sono concretizzate - prosegue Cattel. «Nelle stesure non definitive del Decreto Interministeriale, che puntava a identificare i requisiti e gli standard per ogni tipologia di Scuola, avevamo intravisto una possibilità di riconoscimento del percorso formativo del Farmacista Ospedaliero, salvo poi, a lavoro ultimato, vedere cancellata la sezione dedicata alle specializzazioni non mediche. Alla fine, quindi, le nostre attese sono rimaste deluse».
Dopo la pubblicazione del Decreto 402.2017 i referenti Sifo delle Scuole di specializzazione in farmacia ospedaliera (Ssfo) Stefano Bianchi, Maria Ernestina Faggiano e Alessia Pisterna si sono interfacciati con il Presidente della Conferenza dei Direttori delle Ssfo, Nicola Realdon, per supportarlo in ogni iniziativa che possa «rendere giustizia ai farmacisti specializzandi, professionisti di pari livello e dignità di quelli dell'area medica, che costantemente affiancano nelle molteplici attività i dirigenti del SSN e che soprattutto assicurano qualità e sicurezza delle cure in molti momenti delicati e critici del percorso terapeutico».
Con queste premesse, Sifo sottolinea che al prossimo Congresso Sifo (Il farmacista nel futuro del sistema salute, Roma 23-26 novembre) l'argomento sarà tra i più approfonditi e dibattuti: «Ancora una volta gli specializzandi saranno protagonisti» precisa Creazzola «sarà effettuato il consueto incontro dei direttori delle Ssfo, in cui non solo verranno presentate le iniziative formative che Sifo intende mettere a disposizione degli specializzandi all'interno del percorso accademico delle Scuole, ma si procederà anche a condividere e rafforzare il comune impegno ed appoggio ai giovani, peraltro presenti in ogni area scientifico culturale della società scientifica, affinché il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali sia riconosciuto 'sin dai banchi di scuola' quale professionista del bene farmaceutico, degno anche del giusto trattamento remunerativo, al pari dei suoi colleghi medici. Il Congresso sarà occasione di incontro con i massimi livelli istituzionali della politica sanitaria utilizzeremo questa occasione per domandare chiarezza in merito al diritto alla formazione per i giovani Farmacisti Ospedalieri, visto che oggi in Europa siamo l'unico Paese in cui non sono riconosciuti contratti di formazione ministeriali a favore dei giovani farmacisti. Ci attendiamo da quella sede che arrivino garanzie per il futuro dei nostri specializzandi».

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