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Politica e Sanità

20 Novembre 2017

Ema ad Amsterdam. Milano perde al sorteggio. Mandelli: lecito aspettarsi di più


L'Ema, l'Agenzia europea per il farmaco che lascerà la sede di Londra a seguito della Brexit, sarà ospitata dal 2019 da Amsterdam: è quanto è stato deciso in base al sorteggio effettuato a Bruxelles dopo che al ballottaggio finale Milano e Amsterdam avevano ricevuto gli stessi voti. Il sorteggio, con due buste precisano le fonti di agenzia, è avvenuto come previsto dal meccanismo di voto stabilito a giugno scorso: in caso di parità al terzo turno sarebbe stata la sorte a decidere. Da fonti a Bruxelles si apprende che Milano era passata al secondo turno delle votazioni con 12 punti ed era in finalissima contro Amsterdam, che aveva ottenuto 9 punti. Immediate le reazioni del mondo del farmaco che aveva guardato con estrema attenzione al voto a Bruxelles. "La sfortuna ha avuto il suo peso, ma con l'ottimo dossier che ha accompagnato la candidatura di Milano per Ema era lecito aspettarsi di più - si legge in una nota del senatore, Andrea Mandelli, impegnato da mesi su questo fronte - Qualcosa non ha funzionato per noi oltre alla scelta criticabile di decidere su un'assegnazione così importante attraverso il metodo del sorteggio. Resta il grande rammarico per aver mancato un obiettivo davvero fondamentale per tutto il Paese".

"Giocarsi una scelta così importante a testa o croce fa davvero rabbia - commenta in una nota il senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri (Dif) - considerato che Milano e l'Italia avevano tutte le carte in regola per essere sede dell'Ema. Francamente l'idea di una Europa che fa un po' come Ponzio Pilato e affida alla sorte una scelta strategica fa riflettere ed è emblematica di una situazione confusa e tutt'altro che rassicurante".

"Milano sarebbe stata una ottima scelta per l'attribuzione della sede dell'EMA perché l'Italia costituisce uno dei mercati del farmaco più sviluppati in Europa e ha un servizio farmaceutico di elevatissima qualità - dichiara Marco Cossolo presidente nazionale di Federfarma - Purtroppo la sorte non ci ha aiutato. Desidero comunque esprimere il massimo apprezzamento per il grande impegno con cui il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha combattuto per portare l'Agenzia in Italia, e ringraziare le Istituzioni che hanno operato con questo obiettivo, a cominciare dal nostro Collega, il senatore Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti e dell'Ordine di Milano".

"Abbiamo vinto lo stesso - afferma in una nota il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi - L'Italia ha dimostrato di conquistare il gradino più alto del podio per la valutazione di merito. Nelle prime votazioni ha infatti ottenuto più voti delle altre candidate. A dimostrazione del fatto che Milano rispondeva al meglio a tutte le caratteristiche di qualità richieste. Ed è stata superata solo grazie al sorteggio e alla cattiva sorte. Per la prima volta il blocco del Nord Europa non ha prevalso. Un fatto molto significativo tant'è che è stato necessario il sorteggio. L'Italia ha vinto però come sistema Paese, grazie al grande lavoro del Governo, del professor Moavero Milanesi, del Governatore Maroni, del Sindaco Sala e degli altri attori pubblici e privati. Un plauso al ministero degli Esteri e alla diplomazia della Farnesina. E un riconoscimento particolare al ministro Beatrice Lorenzin, per il suo straordinario e instancabile lavoro. Davvero più di così non avrebbe potuto fare. Ne usciamo quindi a testa alta e consapevoli che, quando facciamo squadra, non siamo secondi a nessuno." Commenti anche dal mondo politico con le parole del premier Paolo Gentiloni: diffuse su twitter: "Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!". Delusione sul fronte lombardo: in conferenza stampa al Pirellone, il palazzo che avrebbe potuto ospitare l'Ema, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni ha detto: "C'è anche la consapevolezza che si è fatto tutto quello che si poteva fare per avere un dossier di candidatura molto competitivo, lo si è visto nelle prime due votazioni. Dispiace, eravamo prontissimi". Presente anche sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha commentato: "Veramente un po' assurdo essere esclusi perché si pesca da un bussolotto. Tutto regolare ma non normale". Circolano intanto stime sugli effetti del trasloco dell'Ema: secondo l'Università Bocconi, si legge sulla stampa nazionale, da marzo del 2019 l'Ema sposterebbe quasi 900 dipendenti, 36mila visitatori, un budget da 325 milioni di euro tra stipendi e spese e soprattutto un indotto stimato in circa 1,7 miliardi di produzione aggiuntiva e 860 occupati in più all'anno. (SZ)

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