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Politica e Sanità

02 Maggio 2018

Riforma Enpaf, da categoria richiesta unanime: ecco i principi programmatici


Riduzione contributiva per i pensionati ancora iscritti che esercitano attività professionale in farmacia, razionalizzazione delle forme di riduzione contributiva per chi ha altre coperture previdenziali obbligatorie, incentivazione di forme di previdenza integrativa, misure di sostegno per titolari con basso reddito. Questi alcuni dei principi emersi da un incontro svoltosi lo scorso 27 aprile tra Federfarma, Fofi e Fenagifar e riportati in un comunicato stampa congiunto e condiviso anche con Assofarm.

Le sigle di rappresentanza ribadiscono che la "revisione complessiva e strutturale delle disposizioni che regolano la previdenza dei farmacisti è ormai indifferibile". E fanno sapere che la decisione di convocare l'incontro "per fare il punto sulla riforma" e nell'ottica di "rendere concreta la volontà riformatrice unanime" delle diverse componenti della categoria, nasce dalla "analisi della congiuntura attuale, nella quale operano diversi fattori, a cominciare dal cambiamento dell'assetto proprietario della farmacie, che impongono non soltanto di operare per la stabilità dell'Enpaf, ma anche di mantenere e, anzi, aumentare la convenienza della contribuzione all'Ente per il maggior numero possibile di professionisti".

Le organizzazioni, "nelle more di una riforma di carattere legislativo, volta a dare sistematicità e organicità alle proposte di riordino delle modalità contributive e delle prestazioni erogate dall'Enpaf" hanno individuato alcuni principi "non esaustivi". Ridurre il contributo "almeno nella misura del 50%" ai farmacisti pensionati ancora Iscritti all'Ordine per l'esercizio dell'attività professionale in farmacia, cosa che "la normativa lo consente". Razionalizzare le "forme di riduzione contributiva che danno accesso alle prestazioni previdenziali, prevedendo per gli iscritti che hanno altre coperture previdenziali obbligatorie una contribuzione di solidarietà, volta unicamente a fruire delle prestazioni assistenziali". Incentivare le "forme di previdenza integrativa, alle quali gli iscritti che svolgono attività di lavoro dipendente possano far confluire il proprio Tfr". Individuare nuovi servizi per gli iscritti e introdurre "misure di sostegno per favorire l'erogazione di prestazioni adeguate ai titolari di farmacie in situazione di particolare disagio, analogamente a quanto previsto da altre Casse di previdenza libero professionali". Prevedere "forme contributive per le nuove occupazioni, anche collegate allo sviluppo della farmacia dei servizi, da far rientrare nelle attività professionali del farmacista" e di "riduzioni contributive, nei primi anni di attività, in favore dei giovani neo iscritti" che non hanno altre coperture previdenziali obbligatorie. Infine, riorganizzare l'Enpaf nella direzione di "consentire maggiore informazione agli iscritti, anche utilizzando i moderni mezzi di comunicazione e il sito internet". La seconda riunione del tavolo sulla riforma della previdenza, a cui parteciperà anche Assofarm, è prevista per il 16 maggio quando "approfondiranno tali punti programmatici, anche in vista del successivo confronto con le altre componenti della professione".(SZ)

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