Farmaci e dintorni

23 Maggio 2012

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A conti fatti, dai ricercatori del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale della University of Michigan, la modalità più sostenibile per smaltire i farmaci in eccesso e inutilizzati dai cittadini resta la pattumiera di casa. Gli ingegneri sono arrivati a questa conclusione, anche per loro inaspettata, prendendo in considerazione tre percorsi di smaltimento: raccolta di farmaci differenziata presso la farmacia destinati all’inceneritore; smaltimento nel Wc domestico e successivo trattamento delle acque reflue; smaltimento indifferenziato nella pattumiera destinato a discarica o inceneritore. Per ogni opzione sono state stimate le emissioni ambientali sia di principi attivi farmacologici sia di altre sostanze e si è capito che se il 50% dei cittadini facesse la raccolta differenziata in farmacia e il 50% usasse la pattumiera di casa per disfarsi dei farmaci, si potrebbe ridurre l’emissione di principi farmacologici del 93%. Tuttavia, se tutti dovessero scegliere la pattumiera la riduzione sarebbe dell’88%. E quel 5% di differenza e di miglioramento dovuto all’organizzazione dei punti di raccolta in farmacia, secondo i ricercatori, avrebbe costi significativi e un incremento del 300% di altre emissioni legate al traffico veicolare, come gas serra e smog. Resta invece sconsigliato gettarli nel Wc poiché tracce di farmaci continuano a venire rinvenute nell’acqua potabile e negli ambienti acquatici.

Environ Sci Technol. 2012 May 15;46(10):5535-41. Epub 2012 Apr 26