Farmaci e dintorni
29 Maggio 2012In sei mesi, sono diventati 37 i pazienti arruolati per la sperimentazione della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, nell’ambito di un protocollo scientifico realizzato dalla collaborazione tra dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), Istituto San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino. Osservazioni preliminari condotte presso lo Ieo, hanno indicato che il dispositivo potrebbe rivelarsi efficace, almeno per innescare la fase iniziale del percorso di disassuefazione dal fumo, quella della dipendenza psicologico-gestuale. «Numerosi studi hanno dimostrato che la sigaretta elettronica contrasta il desiderio compulsivo di fumare» spiega Carlo Cipolla, direttore della Divisione di cardiologia e Centro antifumo dell’Ieo «questi risultati lasciano ipotizzare una possibile efficacia della sigaretta elettronica come mezzo nei protocolli di disassuefazione dal fumo, da sola o in combinazione con il counselling psicologico e l’utilizzo di farmaci». Obiettivo dello studio, avviato con queste premesse, L’obiettivo è la valutazione della validità dell’impiego del dispositivo in pazienti affetti da tumore o da infarto miocardico recente, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno da 10 anni o più, come elemento aggiuntivo all’attività di counselling normalmente esercitata da personale medico o paramedico dedicato. Le migliori garanzie di sicurezza ed efficacia sono state individuate in una sigaretta elettronica che non contiene nicotina e che, potrebbe, a fronte di documentazione scientifica, divenire uno standard nella terapia antifumo.
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