Farmaci e dintorni
11 Ottobre 2012Serve l’intervento del ministero affinché i pazienti già in terapia per attacchi epilettici, possano reperire senza aggravio di costi farmaci specifici (Keppra e Topamax) non sostituibili su tutto il territorio nazionale, così come raccomandato dall''Aifa, Agenzia italiana del farmaco. Lo chiede Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, in una lettera inviata al ministro della Salute Renato Balduzzi e alle Regioni, denunciando che da qualche settimana «nonostante la scritta “non sostituibile” sulla prescrizione del medico di base, le farmacie delle regioni Campania, Lazio, Piemonte, Sicilia, Abruzzo e Liguria consegnano ai pazienti cronici già in terapia i due farmaci di marca, chiedendo la relativa differenza di prezzo con i farmaci equivalenti». La conseguenza, scrive l’associzione, è che «ogni paziente è tenuto a pagare circa 50 euro di differenza a confezione, con un carico di qualche centinaio di euro al mese: una situazione insostenibile per le famiglie delle circa 500 mila persone in Italia che soffrono di attacchi epilettici». L’onerosità dell’acquisto è stata denunciata anche dall’Associazione italiana contro l''epilessia (Aice) Onlus, che ha ricordato come grazie ai due farmaci, gli attacchi «risultano completamente controllati» e come nei casi di farmaco resistenza ci siano «significativi miglioramenti in termini di frequenza o tipologia delle crisi». Secondo l’Aice «la disponibilità di detti farmaci, come per altri in specie per le persone con patologie croniche, tramite distribuzione diretta o distribuzione per conto, oltre ad assicurare la continuità della cura, genererebbe risparmio indirizzabile anche all''inclusione delle persone con disabilità derivanti da tali patologie e a sostegno della ricerca scientifica per la loro comprensione e cura». Soluzione, quella della distribuzione per conto, adottata dalla Regione Emilia Romagna, mentre la Provincia autonoma di Bolzano, ricorda Cittadinanzattiva «ha deciso che, fino a tutto il 2012, i farmaci saranno distribuiti presso le farmacie ospedaliere senza nessun onere per gli assistiti».
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