Farmaci e dintorni

15 Maggio 2013

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Gli oculisti hanno a disposizione un nuovo farmaco per intervenire con la terapia intravitreale nella degenerazione maculare legata all’età. La nuova molecola, un anti-Vegf (anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare), chiamata aflibercept, hanno spiegato gli esperti in occasione della sua presentazione, svoltasi ieri a Milano, ha dimostrato un’efficacia di oltre il 95% nel bloccare l’evoluzione della patologia e permette di facilitare e alleggerire la gestione del paziente in virtù proprio del suo peculiare meccanismo d’azione. La molecola, infatti, ha un’altissima specificità nei confronti del Vegf, cui si lega con una maggiore affinità, prolungando l’effetto della somministrazione che può essere, quindi, meno frequente: dopo le prime tre iniezioni mensili di carico iniziale, le successive possono essere effettuate ogni due mesi. «Riducendo il numero delle iniezioni, si limitano i rischi di infezioni e sistemici legati al farmaco», sottolinea Alfonso Giovannini, direttore della Clinica oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. «Inoltre, per il paziente significa sottoporsi più raramente a un trattamento comunque invasivo e al suo monitoraggio, limitando così i suoi accessi al Centro di riferimento che, per la struttura ospedaliera, significa ridurre il carico di assistenza per la patologia». La molecola, ha aggiunto Giovannini, si propone come un’alternativa, «per quei pazienti che già in partenza rispondono poco o in modo insoddisfacente alle terapie» oppure per i casi in cui «possono comparire fenomeni di tachifilassi, una sorta di “abitudine” dell’organismo alla medicina che assume». Il farmaco è stato approvato in Europa, è disponibile in Italia e sulla rimborsabilità l’Aifa è in fase di negoziazione.