Farmaci e dintorni
11 Giugno 2013Ci sarà un’inchiesta in Francia per verificare se la morte di un novantenne è legata ad un errore di inscatolamento di un farmaco della Teva: al posto di un diuretico era stato messo un sonnifero. Il colosso farmaceutico israeliano, leader nei medicinali generici, ha già ritirato le confezioni del lotto incriminato ma la notizia ha sollevato preoccupazioni anche in Italia. Secondo fonti interne all''azienda, in Italia «non ci sono problemi, l’azienda ha già avviato i controlli necessari e ha comunicato alle autorità competenti che il problema resta circoscritto in Francia». Intanto dallo ''''Sportello dei Diritti'''' arriva l''invito a «controllare le scatole di diuretico Furosemide Teva 40 mg». Sul fronte francese l’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé (Ansm) ha annunciato la scorsa settimana che due lotti del diuretico della Teva Pharmaceuticals Industries Ltd sono stati oggetto di una campagna di richiamo a seguito di un errore di confezionamento. Il portavoce della casa farmaceutica Teva ha riferito in un comunicato che l''allarme è stato «dato da un farmacista, in quanto in un paziente aveva riscontrato effetti di sonnolenza insolita». L''indagine fatta da parte dell''azienda ha individuato 2 lotti di farmaci che sono stati probabilmente scambiati, da qui la decisione di effettuare il richiamo. Dal canto suo l’Agenzia Italiana del Farmaco comunica di essersi attivata prontamente al riguardo e di aver ricevuto una nota dell’Ansm, che chiariva che i lotti Y175 e Y176, per i quali le autorità francesi hanno disposto il ritiro dal mercato, non sono stati commercializzati in Italia. Non sussiste, pertanto, alcun motivo di allarme per i cittadini italiani
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