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Farmaci e dintorni

04 Settembre 2013

Usa, popolazione insonne: 8 milioni assumono sonniferi


Circa il 4% degli adulti negli Stati Uniti, vale a dire 8,6 milioni di persone, riferisce di assumere farmaci da prescrizione per aiutarsi a dormire; è quanto emerge da un recente rapporto dei Centers for disease control and prevention (Cdc). Si tratta di un’analisi «unica nel suo genere» ha dichiarato il primo autore Yinong Chong, del Cdc''s National center for health statistics, in una intervista a Medscape medical news «perché fornisce per la prima volta una stima dei singoli utilizzatori basandosi su un campione nazionale rappresentativo. Ci dice esattamente quante persone stanno usando sonniferi da prescrizione e chi sono». Gli studi precedenti erano invece basati sui dati amministrativi, riferiti cioè al numero di prescrizioni di sedativi e ipnotici e non al numero effettivo di persone che li hanno realmente consumati. In questa indagine «sono stati inclusi tutti i farmaci che l’Fda ha autorizzato con l’indicazione alla terapia dell’insonnia e 4 dei principali antidepressivi (amitriptilina, doxepina, mirtazapina, trazodone) comunemente prescritti per i disturbi del sonno correlati a depressione». I dati sono stati raccolti tramite interviste domiciliari ad adulti reclutati per il National health and nutrition examination survey 2005–2010. È risultato che il ricorso a farmaci ipnoinducenti cresce con l’età: riguarda infatti il 2% degli adulti tra i 20 e i 39 anni d’età, sale al 6% nella fascia 50-59 anni, fino al 7% dopo gli 80 anni. Le donne li utilizzano più degli uomini (5% vs 3.1%), i bianchi più dei neri e degli ispanici; l’uso dei sonniferi cresce proporzionalmente al crescere del livello d’istruzione raggiunto. «L’analisi dei Cdc conferma che il tasso di utilizzo dei farmaci ipnoinducenti da prescrizione è inferiore alla prevalenza generale dell’insonnia» ha detto Safwan Badr, presidente dell’American academy of sleep medicine. Le stime dicono che più del 50% degli americano soffre di insonnia mentre, secondo questi dati, solo il 4% della popolazione ricorre a farmaci specifici per l’insonnia.

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