Farmaci e dintorni
24 Settembre 2013A quasi due anni dall’approvazione europea sembra imminente, non oltre la fine dell’anno, la disponibilità sul mercato italiano di un trattamento per il tumore dell’ovaio. Si tratta di bevacizumab, uno dei primi farmaci biologici, che ottiene dall’Aifa l’indicazione per il quinto tipo di tumore dopo averla ottenuta con quelli di colon-retto, mammella, polmone e rene. Si tratta come hanno spiegato gli esperti in conferenza stampa a Milano, della prima novità terapeutica per questo tipo di tumore da 15 anni a questa parte. Quella dell''ovaio è ancora oggi una delle forme tumorali più aggressive, ma è anche subdola perché asintomatica nelle fasi iniziali, tanto che sono 4900 le donne italiane che ogni anno si scoprono ammalate (con disturbi come gonfiore e dolori addominali, difficoltà digestive e problemi intestinali) ma nel 70% dei casi sono già in uno stadio già avanzato della malattia.
Le indicazioni dettate dall''Aifa per il bevacizumab, prodotto da Roche, riguardano per il momento solo il suo utilizzo, in associazione alla chemioterapia, come farmaco di prima linea: per un carcinoma ovarico metastatico (al 3/o o 4/o stadio). Non potranno usufruirne le pazienti con malattia non metastatica (su queste non è ancora stato sperimentato) né quelle che hanno una recidiva, per le quali la domanda di approvazione è già stata inoltrata e ci si attende il benestare entro la fine del 2014. L''accordo dell’azienda con l''Aifa stabilisce, primo caso in Europa, che il suo costo, anticipato dalla casa produttrice, venga rimborsato dal Servizio Sanitario solo in caso di beneficio del farmaco, rilevato a 8 mesi dalla somministrazione. Quali sono i benefici del bevacizumab? Nonostante l''80% delle pazienti risponda positivamente ai farmaci chemioterapici» spiega Nicoletta Colombo, Direttore della Divisione ginecologica dell'' Istituto Europeo di Oncologia «la malattia si ripresenta con una recidiva nella maggior parte dei casi entro due anni. Gli studi effettuati dimostrano che bevacizumab aggiunto alla chemioterapia e somministrato in fase di mantenimento, è in grado di ritardare la recidiva di alcuni mesi».
Ma Colombo sottolinea che il grande problema di questo tumore è nella difficoltà di fare prevenzione. «Non disponiamo ancora» spiega «di un precursore che ci informi sul processo tumorale in atto, come per altri tumori. Si sa poco anche della sua origine: si pensa che nel 50% dei casi esso nasca a livello della tuba e che le cellule tumorali sgocciolino immediatamente nell''ovaio e fuori di esso. In pratica, è come se nascesse metastatico. Per questo si diffonde molto velocemente all''addome».
Marco Malagutti
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
28/12/2019
Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...
27/12/2019
La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...
27/12/2019
Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...
A cura di Lara Figini
27/12/2019
Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)