Farmaci e dintorni
04 Ottobre 2013Monitoraggio settimanale della letteratura scientifica, eventuali warning e aggiornamento del database. Di questo si occupa un team di esperti di interazioni farmacologiche, suddivisi in 8 aree terapeutiche e coordinati da Giorgio Racagni, Direttore di Scienze farmacologiche e biomolecolari all’Università di Milano, che hanno dato vita a una collaborazione con Edra Lswr finalizzata all’arricchimento di Codifa.it, la più completa e ricca banca dati sul farmaco. «L’invecchiamento della società comporta inevitabilmente l’aumento di soggetti anziani sottoposti a polifarmacoterapia per la gestione di patologie croniche” dice Racagni. Nell’incidenza della pratica clinica ambulatoriale si parla di un 6-7% dei pazienti, una percentuale che sale al 40% nelle Rsa. Alcuni anziani arrivano a prendere tra i 10 e i 15 farmaci al giorno. A complicare le cose» continua l’esperto «mancano studi di interazione riguardanti i farmaci disponibili che sono in continuo aumento». È così particolarmente importante il ruolo svolto dagli esperti nel «monitorare i dati della letteratura che segnala report di casi singoli a partire dai quali prendere le precauzioni del caso». Le criticità sono molte, spiega Racagni «dal crescente ricorso all’automedicazione all’utilizzo di farmaci a base di sostanze di origine vegetale, il più delle volte erroneamente sottovalutati al fatto che i pazienti sono seguiti, in una percentuale oscillante tra il 50% e il 60%, da tre o più curanti». Ecco perché diventa fondamentale informare i professionisti, non solo mmg e specialisti, ma anche farmacisti offrendo uno strumento utile ed efficace che si integri nel flusso di lavoro e che supporti il professionista della salute nella risoluzione di problemi clinici. Il nuovo servizio Codifa prevede l’aggiornamento del database di interazioni tra farmaci, alimenti o prodotti naturali con informazioni relative a conseguenze, raccomandazioni, meccanismo e background per tutte le coppie di interazione, classificate in base alla rilevanza clinica e al livello di documentazione, «Negli ultimi 30 anni» aggiunge l’esperto «sono stati scritti quasi 200.000 articoli sulle interazioni tra farmaci. È evidente solo da questo dato quanto sia importante avere un database e informare correttamente. Ed ora tutto questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Lswr» conclude l’esperto dell’Università di Milano. «Spesso è proprio la scarsa informazione sulla rilevanza clinica delle interazioni tra farmaci e del loro impatto sulla salute pubblica a determinare conseguenze pericolose».
Marco Malagutti
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