Farmaci e dintorni
09 Ottobre 2013Acne o rosacea? Una distinzione necessaria. I due disturbi, pur avendo in comune cronicità e natura infiammatoria, sono diversi da un punto di vista clinico e biochimico, oltre che per età d’insorgenza. Questo il punto di partenza degli esperti riunitisi all’inizio di ottobre a Istanbul, in occasione del 22° Congresso dell’European Accademy of Dermatology and Venereology, per tracciare lo stato dell’arte sulle malattie dermatologiche più frequenti e dare risalto al bisogno di diagnosi corrette e precoci per ridurne i risvolti negativi su autostima e qualità della vita dei pazienti. «L’acne può avere un impatto psicologico molto negativo, soprattutto in età giovanile quando l’aspetto esteriore e la conseguente vita di relazione assumono grande rilevanza. L’adolescente con acne, infatti, è vittima di atti di bullismo e stigmatizzazione da parte dei suoi coetanei» ha commentato Layton Alison Layton, Dermatologo presso la Harrogate and District NHS Foundation nel Regno Unito. «Abbiamo a disposizione una vasta gamma di farmaci che, se utilizzati in tempo e in maniera adeguata, evitano cicatrici e iperpigmentazione post-infiammatoria che possono lasciare segni indelebili, non solo fisici. Vorrei, inoltre, ricordare che esistono combinazioni topiche di perossido di benzoile e retinoidi che consentono di ridurre il ricorso a terapie antibiotiche, minimizzando il crescente problema della resistenza agli antibiotici» ha concluso l’esperta. «Anche per la rosacea, sentimenti di insicurezza e inferiorità, per un aspetto estetico inattraente, possono portare a ridotte capacità interpersonali, ritiro sociale e isolamento. Negli ultimi anni, stiamo raccogliendo sempre maggiori evidenze di problemi di depressione in chi soffre di rosacea» ha commentato Joseph Fowler, Clinical Professor alla University of Lousville negli Stati Uniti. «A completare l’armamentario di rimedi topici e sistemici per gestire la patologia si è unito, di recente, il primo farmaco contro il tipico eritema della rosacea. Si tratta di un gel contenente brimonidina, un agonista selettivo del recettore a-2 adrenergico con attività vasocostrittrice che elimina, per circa 12 ore, l’imbarazzante sintomo. È necessaria, tuttavia, una diagnosi corretta e tempestiva per intervenire in tempo e bloccare le conseguenze non solo fisiche del disturbo» ha ribadito Fowler, nel sottolineare i vantaggi che il preparato può offrire anche prima della laser-terapia, chiarificando la pelle del volto e, quindi, rendendo più visibili i vasi sanguigni da colpire.
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