Farmaci e dintorni
11 Ottobre 2013«Notizie inesatte e fuorvianti». È con queste parole che l’Aifa risponde alla nota “Curare l’ipertensione spendendo meno e meglio in tre mosse” della Società italiana dell’ipertensione arteriosa, a margine del XXX congresso, in cui l’Aifa è stata invitata a «rivisitare il Prontuario e l’ammissibilità al rimborso di molte specialità antipertensive ormai obsolete», «rafforzare la disponibilità di associazioni precostituite in singola pillola» – sostenendo che l’Agenzia intende «porre alcune di queste associazioni in classe C» – e «avere meno generici con maggiori controlli di qualità e soprattutto di efficacia». Non solo, ribatte l’Aifa, «nel Prontuario farmaceutico nazionale sono inseriti tutti i farmaci per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e per la prevenzione degli eventi cardiovascolari e dell’ictus con rapporto beneficio/rischio favorevole presenti sul mercato europeo», ma l’Agenzia «non si è mai espressa né tantomeno ha mai avviato atti unilaterali» per porre alcune delle associazioni fisse di farmaci in classe C. «Semmai tale ipotesi è stata ventilata da alcune aziende farmaceutiche come strumento di pressione rispetto agli indirizzi di appropriatezza prescrittiva forniti da noi». Ma in ogni caso, chiarisce l’Aifa, «solo dopo che sia stato verificato quali siano i principi attivi, singoli o in associazione estemporanea, e i dosaggi più efficaci per controllare e stabilizzare l’ipertensione, può essere valutata l’opportunità di passare all’associazione fissa con gli stessi principi attivi, al fine di agevolare una migliore compliance dei pazienti». Inoltre «stupisce» continua l’agenzia «che una società scientifica quale la Siia divulghi un’imprecisione come quella riportata a mezzo stampa che suggerisce una variabilità dell’efficacia dell’equivalente rispetto all’originator». Teniamo a precisare «che il range di variabilità (+/- 20%) è riferito a un parametro statistico matematico» e «non riguarda l’efficacia del farmaco ma la sua biodisponibilità ossia la quantità di farmaco che passa nella circolazione generale dopo la somministrazione, in relazione alla velocità con cui questo processo avviene». Per molti farmaci anti-ipertensivi, conclude l’Aifa «l’azione terapeutica non dipende solo dai livelli plasmatici ma soprattutto dalle concentrazioni tissutali e quindi è meno influenzata dalla minima variabilità plasmatica che si può osservare con la sostituzione tra farmaco originator e farmaco equivalente».
Francesca Giani
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