Farmaci e dintorni
03 Febbraio 2014Omalizumab (Xolair di Novartis), anticorpo monoclonale anti-IgE per i pazienti con asma allergico grave, passa da classe H (per uso solo ospedaliero) a classe A, cosa che renderà più facile l’accesso dei pazienti alla terapia. Infatti il passaggio, stabilito dall’Aifa con una delibera uscita in Gazzetta ufficiale l’11 gennaio scorso, consente che la definizione del piano terapeutico, la compilazione della prima ricetta e la prima somministrazione siano effettuate, oltre che dallo specialista ospedaliero, anche dagli specialisti ambulatoriali delle Asl (pneumologo, allergologo, immunologo). Si tratta di «un passo avanti verso un approccio orientato a un lavoro di network tra i professionisti del centro specializzato e quelli del territorio» ha detto Giorgio W. Canonica, direttore Clinica malattie respiratorie e allergologia dell’università di Genova - Irccs Aou San Martino, e past president Wao (World allergy organization). «Il passaggio di omalizumab in fascia A permette di aggiungere, all’efficacia ben nota della terapia, vantaggi importanti per la qualità di vita del paziente, grazie ad una maggiore accessibilità sia in termini di reperibilità del farmaco, sia in termini di somministrazione dello stesso, non più necessariamente vincolato all’ospedale». Con la nuova classificazione, per la ripetizione della prescrizione e l''effettuazione della terapia, dopo la prima somministrazione, il paziente, volendo, potrà recarsi più comodamente dal proprio medico curante. Una semplificazione importante, anche per i bambini: il medicinale è indicato anche a partire dai 6 anni d’età e ora anche per i piccoli pazienti con asma allergico grave il pediatra di famiglia, in collaborazione con il centro ospedaliero specializzato, potrà effettuare la trascrizione della ricetta e la somministrazione del farmaco. Il passaggio in classe A per la terapia anti-IgE è un''importante conferma, da parte delle autorità sanitarie nazionali, della validità della terapia biologica. Gli studi a lungo termine e le esperienze real life hanno riconosciuto l''efficacia della terapia anti-IgE sulla base di risultati rilevanti come la riduzione delle esacerbazioni e dei ricoveri. «Ritengo questo riconoscimento molto importante per i pazienti con asma allergico grave» ha concluso Monica De Simone, presidente di Federasma, «l’''auspicio è che esso possa costituire un esempio per la creazione di politiche volte a costruire migliori collegamenti tra ospedale e territorio e per una presa in carico efficace dei pazienti con malattie allergiche e respiratorie. Federasma onlus auspica, inoltre, che tale riconoscimento possa rappresentare un ulteriore passo verso quell’accesso alle terapie più appropriate alle quali ciascun paziente ha diritto».
Plauso anche da Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma: «Del provvedimento beneficeranno tutti i pazienti, che finalmente avranno la possibilità di procurarsi il medicinale nella farmacia sotto casa anziché in un ospedale lontano spesso parecchi chilometri». Il sindacato sottolinea che ora tocca alle Regioni decidere se riservare l’omalizumab alla distribuzione diretta delle Asl oppure consentirne la dispensazione attraverso le farmacie. «Lancio un appello agli assessorati alla Sanità delle Regioni» conclude Racca «perché non vanifichino i benefici che la riclassificazione promette a questi pazienti e rendano presto il farmaco disponibile in farmacia».
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