Farmaci e dintorni

25 Febbraio 2015

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L'autorità di farmacovigilanza canadese Health Canada ha diramato una nota d'allerta su due gravi reazioni avverse comparse in corso di trattamento con donepezil, farmaco indicato per il trattamento dei sintomi di demenza, deficit di memoria e cambio di personalità correlati a forme moderate e gravi di malattia di Alzheimer.
Il primo è la rabdomiolisi, una rara condizione che comporta la rottura massiva di cellule muscolari striate e il rilascio nel sangue di sostanze in esse contenute. I sintomi sono principalmente mialgia, spossatezza, urine rosso scuro, tachicardia; il test più affidabile per la diagnosi di rabdomiolisi è la misura della creatinfosfochinasi nel sangue, enzima rilasciato dal muscolo danneggiato il cui livello può arrivare a fino a 5 volte quello fisiologico. Se riconosciuta in tempo è risolvibile ma un ritardo nella diagnosi può invece danneggiare in maniera irreversibile l'attività elettrica cardiaca e portare a insufficienza renale.
Il secondo evento avverso segnalato da Health Canada in corso di terapia con donepezil è la sindrome neurolettica maligna, una grave reazione neurologica pericolosa per la vita del paziente, che porta a perdita di coscienza, spasmi muscolari, rigidità, elevazione dei livelli sierici di creatinfosfochinasi.
Nella documentazione esaminata dall'autorità canadese, rabdomiolisi e sindrome neurolettica maligna si sono verificate in modo indipendente, tuttavia il primo evento può risultare una complicanza del secondo. Prima di prescrivere donepezil è quindi necessario verificare se i candidati alla terapia hanno fattori di rischio per entrambe tra cui disturbi muscolari, ipotiroidismo non controllato o terapia concomitante con statine, antipsicotici e antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina.
Perché interessa il farmacista: le reazioni avverse a donepezil si verificano con maggior frequenza nella prima settimana di terapia e all'aumento del dosaggio. A un paziente che lamenta dolori muscolari va consigliato di rivolgersi subito al medico per fare le analisi del sangue e misurare i livelli di creatinfosfochinasi.

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