Ipercolesterolemia, nuova classe di farmaci riceve parere positivo da panel Fda
Nuovi farmaci per trattare l'ipercolesterolemia che potrebbero essere più efficaci e con minori effetti avversi delle statine: sono l'alirocumab (di Sanofi SA e Regeneron Pharmaceuticals Inc.) e l'evolocumab (della Amgen Inc.) e un comitato consultivo della Food and Drug Administration (Fda) ne ha raccomandato nei giorni scorsi l'approvazione. È dunque probabile che l'Agenzia regolatoria statunitense tenga conto del parere del panel di esperti quando, tra qualche mese, dovrà decidere se autorizzarne la commercializzazione. Si tratta della più importante nuova classe di principi attivi contro l'eccesso di colesterolo ad affacciarsi sul mercato da quando, nel 1987, venne approvata la prima statina. Alirocumab ed evolocumab agiscono bloccando la proteina PCSK9 con il risultato di rendere disponibile un maggior numero di recettori Ldl sulla superficie delle cellule del fegato, che neutralizzano il "colesterolo cattivo". Secondo i trial condotti finora, l'effetto è particolarmente rilevante: uno studio su 4.500 pazienti con l'evolocumab ha più che dimezzato la percentuale di ictus, infarti e altre malattie cardiovascolari (dal 2,2% all'1%) rispetto alla cura standard. «Questi nuovi farmaci - ha dichiarato il presidente della American heart association Elliott Antman - costituiscono un nuovo potente modo per abbassare il colesterolo Ldl e hanno dunque profonde implicazioni rispetto al carico rappresentato dalle malattie vascolari, che possono predisporre ad attacchi cardiaci e ictus». Le statine, tra i farmaci più venduti al mondo, continueranno a essere fondamentali nel trattamento dei livelli elevati di Ldl, ma Antman ritiene che due gruppi di pazienti potranno trarre particolari benefici dalla possibilità di disporre di un'alternativa terapeutica. Alcuni soggetti, infatti, non possono assumere statine perché manifestano effetti collaterali gravi, come i dolori muscolari, che non sono invece stati osservati negli studi clinici su alirocumab ed evolocumab. Il secondo gruppo è quello per cui l'assunzione delle statine risulta inefficace o insufficiente a ricondurre i livelli di colesterolo nella norma.
Renato Torlaschi
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