Farmaci e dintorni
27 Giugno 2016Dal 23 giugno la formulazione a lento rilascio dell'antidiabetico orale metformina è rimborsata dal Servizio sanitario nazionale. Lo ha stabilito l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), che ha inserito la metformina a rilascio prolungato (Slowmet) in classe A di rimborsabilità, a totale carico del Ssn con un provvedimento pubblicato nella gazzetta ufficiale del 22 giugno. «È una decisione che ci attendevamo» ha dichiarato Carlo Maria Rotella, Ordinario di Endocrinologia e Direttore della Scuola di Specializzazione di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell'Università di Firenze che spiega che la formulazione a lento rilascio «offre alcuni significativi vantaggi rispetto alla formulazione convenzionale, primo fra tutti una migliore tollerabilità a livello gastrointestinale, il vero tallone d'Achille di questo principio attivo, oltre alla possibilità di assumere il farmaco una o due volte al giorno, anche a dosaggio lievemente più basso, ottenendo la medesima efficacia».
Infatti, si legge in una nota, una persona su 4 in cura con metformina, può accusare effetti collaterali gastrointestinali che, nel 5-10% dei casi, sono così fastidiosi da costringere a cambiare farmaco. La nuova formulazione a lento rilascio ha dimostrato il dimezzamento (-53%) di questo tipo di effetti collaterali, con, in particolare, la riduzione del 77% della diarrea. L'effetto positivo si riscontra anche in chi passa dalla versione tradizionale a quella a lento rilascio, rendendo quest'ultima formulazione indicata anche nelle persone intolleranti alla metformina ad assorbimento rapido (la metformina tradizionale). La formulazione, spiega la nota, utilizza una tecnologia, denominata GelShield Diffusion System, che determina il rilascio di principio attivo con maggiore lentezza: prove in vitro dimostrano che, indipendentemente dal pH, il 90% del principio attivo viene rilasciato nell'arco di 10 ore, mentre ciò avviene in circa 30 minuti con la formulazione standard. In prove su volontari sani, si è dimostrato che anche l'assorbimento della metformina a lento rilascio è più graduale, tanto che la concentrazione massima nel plasma si raggiunge in 7 ore, rispetto alle 2-3 ore del farmaco normale.
«Questa caratteristica» ha aggiunto Rotella «unita al fatto che si assume di sera, dopo il pasto, e che di notte si ha un fisiologico rallentamento dello svuotamento gastrointestinale, permette la monosomministrazione giornaliera. Ma se si assume al mattino ed alla sera si ha una copertura nelle 24 ore, cosa che non si raggiunge mai con le preparazioni di metformina ad assorbimento rapido, anche se assunte 3 volte al dì». La metformina, ricorda la nota in chiusura, è impiegata da oltre 50 anni nel diabete di tipo 2 ed è tuttora raccomandata come terapia di prima linea o associata ad altri farmaci antidiabetici. Nel diabete di tipo 1 è impiegata in associazione all'insulina, in caso di persone obese che inevitabilmente sono divenute insulino-resistenti, per il suo effetto insulino-sensibilizzante, antagonista sul glucagone e anche blandamente anoressizzante.
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