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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Un impegno forte e condiviso


Si è svolto ieri il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini, il primo dopo l’elezione alla Presidenza di Andrea Mandelli. Davanti a un’assemblea particolarmente gremita, 92 i Presidenti di Ordine presenti, il Presidente Mandelli ha iniziato la sua relazione con un commosso omaggio alle vittime del terremoto in Abruzzo, per poi affrontare tutti gli aspetti che in questi mesi hanno interessato la professione, e il settore del farmaco, sul piano nazionale e internazionale

A cominciare dalla crisi economica, di cui Andrea Mandelli ha dato una lettura originale: “Il mondo del farmaco ha sofferto della crisi in misura minore rispetto ad altri e questo fa del settore in cui operiamo una risorsa del paese: in termini innanzitutto di occupazione, a tutti i livelli, e in termini di produzione di ricchezza, di stimolo per la ricerca scientifica e lo sviluppo sociale. Una risorsa del paese che va tutelata e conservata, ma anche fatta evolvere in sintonia con le reali necessità della società e della tutela della salute”. Ma è innegabile che la crisi c’è, e che ha dimostrato come non si possa lasciare tutto in balia del mercato, ma occorra stabilire un sistema di regole moderno, dinamico, capace di rispondere alle nuove esigenze che si presentano anche di salvaguardare l’armonia del sistema nel suo complesso.  Il tema delle regole, peraltro, ha attraversato tutta la relazione, sia a proposito della sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha dato ragione all’Italia sulla riserva della titolarità della farmacia al farmacista, sia a proposito degli interventi sul servizio farmaceutico italiano. A questo proposito Mandelli ha ribadito la necessità di procedere con provvedimenti organici che tengano conto della complessità della materia e ha ricordato come alcuni progetti siano già  giunti in Commissione Igiene e Sanità del Senato e che è possibile che altri se ne aggiungano. “In merito la Federazione vigilerà perch� siano tenuti fermi i principi informatori della professione” ha detto “a cominciare dall’indissolubilità del binomio farmaco-farmacista”.

Tra i nodi del cambiamento che la tutta la distribuzione del farmaco dovrà affrontare vi è anche quello della remunerazione della dispensazione del farmaco in farmacia: “Dal nostro punto di vista, la remunerazione a percentuale non da dignità al ruolo professionale del farmacista in quanto legata unicamente a meccanismi di contrattazione commerciale. Senza contare che proprio per questo meccanismo, alla farmacia viene preclusa la dispensazione dei medicinali innovativi come gli H Osp2: non perch� manchino professionalità e organizzazione ma soltanto per una questione economica. Per questo riteniamo sia arrivato il momento di aprire il dibattito sulla possibilità di modificare il meccanismo con il quale viene remunerata la dispensazione dei farmaci etici, svincolandolo almeno in parte dal prezzo al pubblico del medicinale; gli esempi non mancano, a cominciare dal sistema in uso in Germania, dove la farmacia percepisce una quota fissa, cui si aggiunge una compensazione per gli oneri dell’approvvigionamento basata sul prezzo”. Nel quadro delineato dalla relazione molti anche gli aspetti positivi, come l’approvazione delle deleghe al Governo, contenute nella Legge 69, per la determinazione dei nuovi servizi da affidare alle farmacie. Un provvedimento, ha detto Mandelli che “realizza le proposte avanzate dalla Federazione nel documento sulla professione presentato a palazzo Marini nell’ottobre del 2006 e sulle quali si è creato un crescente consenso generale dei colleghi, delle istituzioni e della stessa opinione pubblica” e che rende necessario si apra una stagione di alleanze con le altre professioni sanitarie che operano sul territorio. Una stagione che la Federazione ha già aperto incontrando la FNOMCeO e l’IPASVI, che rappresenta gli infermieri professionali. Quest’ultima ha già ufficialmente aderito al progetto della farmacia dei servizi, giudicandolo un’occasione di crescita professionale per i suoi aderenti. Ma prima dei rapporti con le altre figure sanitarie sono fondamentali quelli tra le diverse componenti della professione: i farmacisti ospedalieri e territoriali, gli universitari, coloro che lavorano nell’industria e nella ricerca. E, ovviamente, i rapporti con le istituzioni sanitarie, il Ministero, l’Agenzia del Farmaco: tutti aspetti per i quali la Federazione può esibire un bilancio positivo.  Fin qui l’analisi della situazione, ma Andrea Mandelli ha presentato anche una corposa proposta per guidare, e non subire, l’evoluzione in atto. “E’ per questo che oggi sottopongo all’attenzione del Consiglio Nazionale” ha detto “le proposte del Comitato Centrale per avviare un ammodernamento del sistema farmacia e della professione”. Si tratta di questi 9 punti:


  • rimodulazione del quorum e previsione di un quorum unico per tutti i Comuni;

  • revisione dei criteri di istituzione delle farmacie per condizioni particolari;

  • concorso straordinario per titoli riservato ai farmacisti non titolari e ai titolari di farmacia rurale sussidiata con un punteggio che riconosca la specifica attività svolta;

  • fondo di solidarietà per sostenere le farmacie dei piccoli comuni;

  • contratto di lavoro per farmacisti collaboratori di farmacia da inserire nell’ambito del comparto sanitario e da rivedere nei contenuti rispetto a quello vigente;

  • modifica dell’art. 102 TULLSS per l’esercizio di altre professioni sanitarie in farmacia;

  • nuove modalità di remunerazione della dispensazione del farmaco in farmacia;

  • obbligo della presenza del farmacista nelle case di cura, nelle residenze protette e nelle comunità

  • istituzione della figura del farmacista di reparto nelle strutture ospedaliere
Sull’analisi e sulle proposte portate al Consiglio nazionale si è aperto un approfondito e lungo dibattito, con 22 interventi che anno coperto tutti gli aspetti trattati. Il Consiglio nazionale si è chiuso con l’approvazione all’unanimità della relazione e dei punti programmatici, con l’inserimento nell’Ordine del giorno di altri quattro punti scaturiti dalla discussione. In primo luogo la revisione dell’accesso alla Facoltà di farmacia, e dei piani di studio, nonch� la previsione di attività formative post laurea finalizzate a particolari sbocchi occupazionali (per esempio, l’insegnamento); l’impegno a promuovere una revisione del sistema previdenziale volto al miglioramento del trattamento pensionistico; un attento monitoraggio delle attività di aggiornamento professionale; la creazione di un punto di riferimento in seno alla Federazione per tutte le tematiche relative all’attività del laboratorio galenico.

“Quella che abbiamo di fronte” ha concluso Andrea Mandelli “è una situazione non facile, caratterizzata da una crisi finanziaria e poi economica come da tempo non se ne verificavano. Tuttavia i principali osservatori internazionali hanno già individuato segnali di ripresa: in fondo al tunnel si intravvede una flebile luce. Sta a noi, però, non farla spegnere: dobbiamo fare tesoro di quanto ci insegna questa crisi, non essere vittime passive, trasformandola in una spinta al cambiamento, promuovendo le necessarie riforme, per essere protagonisti attivi del cambiamento della società all’interno di un sistema di regole rinnovato. Dobbiamo farlo perch� è oggi che possiamo farlo”.

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