Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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L’anticorpo monoclonale umanizzato anti-CD3, otelixizumab, sviluppato e commercializzato da GlaxoSmithKline e Tolerx, con potenziali indicazioni contro malattie autoimmuni o immuno-mediate, fra cui il diabete di tipo 1 ha raggiunto la fase II di sperimentazione. Nei primi trial, il prodotto si è mostrato in grado di preservare la funzione delle cellule beta nel pancreas, in pazienti con diabete di tipo 1, riducendo il quantitativo di insulina necessaria a controllare i livelli di glucosio nel sangue. Sono altrettanto promettenti i risultati della sperimentazione di fase II di alemtuzumab di Genzyme nel trattamento della sclerosi multipla. La ricerca, durata 3 anni e realizzata su 334 pazienti, confrontava il trattamento con interferone beta-1a (Rebif). Il trial ha dimostrato l’efficacia grazie a “un significativo beneficio apportato ai pazienti dal trattamento con alemtuzumab", scrive l''azienda. Un effetto che dura per 3 anni. L''analisi del primo dei due endpoint primari ha mostrato che i pazienti trattati con alemtuzumab sperimentavano una riduzione di almeno il 73% del rischio di ricaduta dopo 3 anni di follow-up, rispetto a quelli trattati con interferone beta-1a.