Farmaci e dintorni
16 Novembre 2011L’Inran, l''ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti, raccomanda di non dare tisane digestive al finocchio a neonati, bimbi sotto i quattro anni e donne in gravidanza, poiché contengono estragolo, sostanza cancerogena presente nei semi di finocchio. L’indicazione deriva da uno studio su queste tisane, molto utilizzate non solo come digestivo per grandi e piccoli, ma soprattutto come rimedio naturale per le coliche dei neonati e per favorire la produzione del latte nelle mamme durante l''allattamento. Nel 2001 l''estragolo era stato riconosciuto a livello europeo come sostanza cancerogena e tossica per i geni, tanto da bandirne l''aggiunta come aromatizzante agli alimenti. La ricerca, realizzata nell''ambito del progetto europeo Facet, finanziato nel VII Programma Quadro, in cui l''Inran coordina il sottoprogetto sugli aromi alimentari, ha permesso per la prima volta di stimare l''esposizione all''estragolo associata al consumo di tisane al finocchio analizzando prodotti in commercio. I ricercatori hanno studiato i prodotti più venduti in Italia: 9 tisane vendute in bustine da tè, 7 tisane istantanee, un campione di semi sfusi acquistati in 6 differenti erboristerie di Roma. Ogni tisana è stata preparata con 100 ml di acqua bollente e un tempo standard di infusione di 7 minuti. È emerso un eccesso di estragolo quindi il consumo di tisane non è considerabile sicuro, almeno per i neonati, spiega l''autore della ricerca Antonio Raffo. Questi risultati confermano dunque le recenti indicazioni in materia dell''Ema, secondo cui il consumo di tisane al finocchio non è raccomandato nei bambini sotto i 4 anni, nè per donne in gravidanza e durante l''allattamento.
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