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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Radiofarmaci: impegno Sifo per la qualità


"Ci stiamo preparando per assicurare l''entrata in vigore delle norme di buona preparazione dei radiofarmaci per medicina nucleare, anche attraverso la formazione e lo scambio scientifico".

Questa la dichiarazione di Laura Fabrizio, presidente della Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera), dopo l''incontro dell''11-12 settembre a Roma, dedicato a questi temi. "Ne abbiamo programmati altri al Nord e al Sud Italia, per favorire sempre più la formazione del farmacista ospedaliero in questo specifico campo e l''integrazione tra le diverse figure professionali coinvolte". Per questo all''incontro di Roma hanno partecipato anche funzionari dell''Aifa , del ministero del Welfare, medici di medicina nucleare, radiochimici e biologi. "Un analogo percorso - ricorda Alessandro D''Arpino dell''Area radiofarmacia Sifo - effettuato da anni dai farmacisti ospedalieri in oncologia, ha portato a una proficua sinergia con i medici oncologi. Siamo certi che, allo stesso modo, la collaborazione contribuirà ad assicurare qualità e sicurezza nella gestione dei rediofarmaci". L''allestimento di preparazioni radiofarmaceutiche è un processo multidisciplinare che richiede l''intervento di diverse professionalità, dal fisico sanitario all''ingegnere, al chimico, al biologo, al farmacista ospedaliero e infine al medico nucleare. "Per questo è  fondamentale collaborare per individuare i percorsi e le metodologie più corrette per la gestione dei diversi tipi di radiofarmaci utilizzati a scopo terapeutico o diagnostico - ribadisce Maria Cecilia Giron, coordinatrice dell''Area radiofarmacia Sifo - a vantaggio della sicurezza del paziente e dell''efficacia e qualità del prodotto, ma anche a tutela degli operatori sanitari coinvolti". La Sifo si dice certa che il know-how del farmacista ospedaliero rappresenti una rilevante risorsa per le medicine nucleari, per prestazioni sempre più appropriate e sicure. Il tutto nonostante il recente slittamento delle norme di buona preparazione dei radiofarmaci, "che sarebbero dovute entrare in vigore il 5 agosto scorso ma che, purtroppo - conclude la nota - hanno subito uno slittamento di 11 mesi".

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