Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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La filiale spagnola di AstraZeneca annuncia nuove regole per contrastare il fenomeno del commercio parallelo: l''acquisto, da parte di distributori e rivenditori, di medicinali sul mercato spagnolo e la loro commercializzazione nei Paesi europei in cui i farmaci costano di più. "Abbiamo inviato una lettera in cui diciamo ai distributori che, a partire dal 6 maggio 2008, l''azienda adotterà un nuovo sistema di rifornimento conforme alle disposizioni di legge", spiega all''Apm una fonte vicina alla filiale spagnola della compagnia anglo-svedese. L''obiettivo, spiega l’azienda, è garantire a tutti i pazienti spagnoli la possibilità di accedere ai medicinali necessari, senza che questi vengano deviati nel circuito del commercio parallelo. Un''emergenza, quest''ultima, che proprio nei giorni scorsi l''European Alliance for Access to Safe Medicines (EAASM) ha definito un potenziale disastro per la salute pubblica. E che in Spagna presenta dimensioni particolarmente significative: la metà dei circa 5 miliardi di euro che l''industria farmaceutica europea perderebbe a causa del commercio parallelo sia riconducibile proprio all''esportazione di medicinali dalla Spagna, dove i prezzi dei farmaci sono del 50% inferiori rispetto a quelli tedeschi, il 45% più bassi di quelli olandesi e il 40% rispetto a quelli britannici. AstraZeneca non è l''unica multinazionale farmaceutica ad avere preso provvedimenti, infatti la European Association of Euro-Pharmaceutical Companies si è rivolta all''Antitrust spagnolo contro la decisione di sei aziende che hanno imposto il sistema del doppio prezzo o prezzo europeo.