Politica e Sanità

16 Novembre 2011

---

Ancora conferme sul ruolo indispensabile della professione del farmacista arrivano da uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine. Il farmacista, infatti, sostiene l’indagine, può essere d’aiuto nella gestione del paziente iperteso. �L’ipertensione è un problema medico tra i più importanti nel nostro paese� spiega Michael E. Ernst farmacista statunitense tra gli autori dello studio. �Nonostante parecchi farmaci efficaci, ci sono ancora molte persone che non raggiungono l’obiettivo pressorio stabilito�. Ma se i farmacisti lavorano fianco a fianco dei medici il numero di pazienti che raggiunge i livelli pressori raccomandati aumenta fino a 3/4 in più. �I farmacisti sono una risorsa non sfruttata� continua Ernst. �Hanno però competenze e formazione per essere coinvolti nella gestione di questi pazienti. Per avere conferma a questo potenziale Ernst e i suoi colleghi hanno arruolato 179 pazienti ipertesi, per 100 dei quali i farmacisti hanno cooperato coi medici alla ricerca del miglior trattamento, mentre gli altri si sono affidati solo alle cure mediche. Dopo nove mesi il primo gruppo ha visto un crollo medio di 29 punti nei livelli di sistolica, da 153 a 124. per quelli nel secondo gruppo, invece, la diminuzione è stata solo di 17 punti, con una pressione media residua di 133. Una importante conferma, conclude lo studio, del modello collaborativo per gestire fattori di rischio, per i quali spesso il medico non ha abbastanza tempo.