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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Ricetta on line, sperimentazione in farmacia a Treviso


Mentre a Roma un decreto ministeriale pubblicato sabato in Gazzetta ufficiale spinge alcuni giornali a parlare erroneamente di ricetta on line alle porte (in realtà, il provvedimento tratta di dati sulle prescrizioni, con invio a carico dei medici di famiglia), in provincia di Treviso la ricetta digitale – quella vera, “paperless”, che viaggia solo sul web – è una realtà da diversi mesi.
Il merito è di una sperimentazione avviata nel settembre scorso dall’Asl 8 in collaborazione con Federfarma e Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale): il generalista prescrive al computer le ricette e le contrassegna con la propria firma digitale; il modulo viene archiviato nel server centrale dell’Azienda e il paziente non deve far altro che recarsi nella farmacia di sua scelta con la propria tessera sanitaria; il farmacista identifica l’assistito, recupera la ricetta dall’archivio e la spedisce, apponendo a sua volta la propria firma digitale. «Al momento» spiega il presidente di Federfarma Treviso, Franco Gariboldi Muschietti «sono coinvolti sedici medici di due Utap e una ventina di farmacie. E la carta non è stata del tutto eliminata perché la legge, quindi il medico prescrive su carta e sul Pc allo stesso tempo. Ma l’obiettivo è quello di allargare progressivamente l’esperienza, almeno alle altre due Asl della provincia». Intanto in questi sei mesi circa di sperimentazione hanno permesso di individuare criticità e vantaggi della prescrizione on line. «Per costruire un sistema basato sulle ricette digitali» è la riflessione di Muschietti «occorrono interventi consistenti perché va ripensato totalmente l’intero processo di compilazione e spedizione delle ricette. Con la firma digitale, per esempio, il medico è costretto a siglare personalmente il modulo anziché delegare l’infermiere. In caso di errori nel dosaggio del farmaco non si possono più effettuare correzioni a mano ma va annullata la ricetta. Infine, va trovata un’alternativa all’annullamento delle fustelle, che non si possono più attaccare al modulo. In compenso i risparmi sono evidenti. Conviene anche al paziente cronico, che in caso di ripetizione non deve più passare dal curante ma gli basterà raggiungere la farmacia più vicina».

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