Politica e Sanità
17 Novembre 2011Nel prossimo futuro il governo non ha in previsione altri interventi di contenimento sul farmaco. Queste, in sostanza, le parole con cui Giulio Tremonti avrebbe rassicurato Farmindustria nel corso dell’incontro che l’altro ieri ha messo attorno a un tavolo il ministro delle Finanze e a un’ampia rappresentanza della filiera (oltre all’associazione dei produttori, erano presenti Assogenerici, Federfarma, Fofi e Adf, mentre Federfarma Servizi e Assofarm avevano deciso alla vigilia di farsi rappresentare dal sindacato titolari per «l’identità di vedute» esistente tra le tre sigle «in merito ai provvedimenti di interesse della farmacia»). Nel corso del summit è stato messo in risalto lo stato di sofferenza in cui versa l’industria farmaceutica, che fa sempre più fatica a mantenere impianti e posti di lavoro nel paese a fronte dei continui interventi sui prezzi impartiti ancora di recente dalla parte pubblica. L’insostenibilità di eventuali manovre a venire è stata confermata dagli altri attori della filiera, comprese le sigle assenti al tavolo. «La crisi del nostro settore» ha ricordato ieri in un comunicato Federfarma Servizi, che sul tema convocherà a breve anche un’assemblea dei soci «è ulteriormente aggravata dalla riduzione dei prezzi di riferimento dei farmaci equivalenti. Come più volte denunciato, i grossisti italiani lavorano con una marginalità tra le più basse in Europa, pur mantenendo notevoli livelli di efficienza. Ulteriori tagli non farebbero altro che aggravare una seria crisi di settore anche in termini occupazionali e sarebbero tanto più sentiti e gravi per le nostre aziende di distribuzione, la cui natura cooperativistica, e quindi no profit, è più vulnerabile». Stesse considerazioni anche da Assofarm, che in un comunicato ricorda «le difficoltà economiche delle farmacie comunali in un momento in cui il settore è estremamente colpito da tagli e provvedimenti che, allorché totalmente applicati, provocherebbero il tracollo di un sistema che fornisce servizi essenziali ai cittadini». Per Assofarm, in particolare, «desta stupore che a livello politico nessun segnale emerge a favore della ripresa del tavolo per la nuova remunerazione delle farmacie». All’incontro con Tremonti, infine, si è anche parlato di prezzi degli equivalenti mentre non è stato toccato l’argomento fascia C.
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