Politica e Sanità
17 Novembre 2011«Liberare risorse intellettuali e rimuovere gli ostacoli alla concorrenza sono le uniche strade percorribili dall’Italia in questo periodo di crisi. Per tornare a far crescere il Paese non ci sono altre vie, e i dati incontrovertibili sulla liberalizzazione dei farmaci da banco rappresentano il limpido esempio di cosa si può ottenere con riforme che guardano solo all’interesse generale». È l’opinione espressa in una nota dalle associazioni di consumatori Adiconsum, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino che invitano le forze politiche, al di là dei diversi schieramenti, ad abbandonare i molteplici tentativi di bloccare queste riforme e, al contrario, a rilanciare il processo di liberalizzazione. I numeri forniti dai consumatori sono inequivocabili: 1,6 miliardi di euro risparmiati dai cittadini, 3.545 nuove aziende create, 7.470 nuovi occupati, a cinque anni dal decreto Bersani sui farmaci d’automedicazione. Non solo «le previsioni ci dicono che sarebbero possibili risparmi per oltre 250 milioni di euro, 8-9000 nuovi occupati, 3500-4500 nuove aziende e circa 700 milioni di euro investiti con ricadute importanti anche in altri settori». La nota si conclude sottolineando che «qualsiasi legge che dovesse mettere in discussione le norme che hanno permesso di ottenere questi risultati troverà la forte contrarietà delle associazioni dei consumatori». Sulla stessa linea l’Anpi che in una nota del segretario nazionale Massimo Brunetti sottolinea come le prospettive di lavoro per gli 80 mila farmacisti «non sono rosee: il 35% non trova lavoro come farmacista. E anche per gli occupati in farmacia i tempi non sono migliori: contratti di lavoro atipici, stipendi ridotti e al minimo cenno di riduzione del fatturato, come in questi mesi, licenziamento». «Con la liberalizzazione dei farmaci a pagamento, che aspettiamo da mesi, potremo garantire» afferma il segretario Anpi «ulteriori 8 mila posti di lavoro, 700 milioni d''investimento e risparmi per i cittadini per oltre 250 milioni di euro».
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