Politica e Sanità
17 Novembre 2011Come già in altre regioni, anche in Lombardia titolari e infermieri hanno avviato una collaborazione diretta a fornire alle farmacie un orientamento operativo in tema di nuovi servizi. La regia è di Federfarma, che con l’Ipasvi (la federazione dei collegi degli infermieri) sta lavorando a un decalogo contenente le regole in cui incanalare la collaborazione tra le due professioni. A giorni dovrebbe essere pronta la prima bozza, elaborata dagli infermieri, a dopo le vacanze la versione finale. «Ci siamo mossi» spiega Gianni Petrosillo, segretario di Federfarma Lombardia «partendo dalla constatazione che anche senza la Convenzione nazionale nella regione esiste comunque una domanda di servizi a pagamento che le farmacie possono soddisfare». Servizi che possono essere erogati a domicilio, in attesa che il rinnovo convenzionale detti requisiti organizzativi più “morbidi” per i titolari in modo da ospitare all’interno dei presidi infermieri e altri professionisti sanitari. «Abbiamo cercato di anticipare la Convenzione chiedendo alla Regione l’avvio di un tavolo dove concertare requisiti temporanei» aggiunge Petrosillo «ma finora non abbiamo avuto risposte». Il lavoro in ogni caso va avanti, tanto che oltre agli infermieri sono previsti contatti anche con fisioterapisti e altre categorie. «Il nostro obiettivo» prosegue Petrosillo «è quello di fornire alle farmacie tutte le indicazioni necessarie ad avviare un pacchetto minimo di servizi senza Convenzione e senza requisiti, attraverso accordi con cooperative o società di infermieri professionali che erogano prestazioni a domicilio del paziente. Quanto dettano i decreti ministeriali in tema di responsabilità del farmacista e la preoccupazione di garantire trasparenza ed eticità ai rapporti che si instaureranno tra le due professioni consigliano cautela; le linee guida che stiamo preparando con gli infermieri servono proprio per dare ai nostri associati tutte le indicazioni necessarie e a chiarire “chi fa che cosa”». Tra i progetti di Federfarma, infine, c’è anche quello di varare un consorzio che potrà gestire e coordinare i servizi per le farmacie aderenti.
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