Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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"Non c''è un''espansione dell''epidemia di meningite che ha colpito il Trevigiano, n� un particolare rischio nazionale di diffusione della malattia. Anche se purtroppo questa è la stagione giusta per le meningiti, che si diffondono molto più facilmente durante i mesi freddi. Totalizzando ogni anno circa 900 casi nel nostro Paese". Donato Greco, a capo del Dipartimento prevenzione e comunicazione, e direttore del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del ministero della Salute, interviene così sui casi di meningite in Veneto, dopo il decesso di una terza persona nell''area interessata dal focolaio. Greco partecipa oggi a Roma alla conferenza dei 27 ministri della Salute dell''Unione europea. "L''epidemia - spiega Greco - è stata confinata a una precisa zona geografica e a un gruppo etnico definito. Sono stati già trattate con antibiotici circa 800 persone, e si sta considerando la possibilità di una vaccinazione per gli adulti appartenenti a quel gruppo etnico nell''intera area interessata. La vittima di oggi - continua - è una donna che era in coma da parecchi giorni. Purtroppo questa forma di meningite da meningococco C ha una versione cosiddetta fulminante che provoca una coagulopatia e non ha una gran possibilità di cura". Gli antibiotici, prosegue il direttore del CCM, "sono abbastanza inefficienti e il paziente muore nel 10% dei casi". Nella epidemia che ha colpito il Trevigiano "sono tre i casi di questo tipo, tra cui il giovane senegalese trovato morto a casa". Greco, infine, ricorda che "il ministero ha previsto all''interno del nuovo piano vaccinale 2008-2010 l''offerta universale del vaccino contro il meningococco C ai nuovi nati".