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Politica e Sanità

30 Novembre 2011

Equivalente obbligatorio in Liguria


La Giunta regionale approverà venerdì una delibera che impone il ricorso al lansoprazolo generico, con limitate eccezioni. Per le altre molecole della classe, e per le specialità, la differenza andrà a carico del cittadino

Da venerdì, salvo modifiche dell''ultimora, tutti gli assistiti liguri che soffrono di esofagite, gastrite, ernia iatale, duodenite o ulcera gastro-duodenale si vedranno rimborsare dal servizio sanitario regionale soltanto il farmaco generico con la molecola lansoprazolo, mentre dovranno pagare la differenza (dai 5 ai 13 euro a confezione) se vorranno curarsi con specialità medicinali. Unica deroga: casi accertati, e documentati dal medico, di intolleranza o allergia alla molecola del farmaco equivalente. Lo stabilisce una delibera della Giunta ligure, che dopodomani verrà discussa in Consiglio regionale. Obiettivo del provvedimento: contenere la spesa farmaceutica della regione, iniziando proprio dalla categoria di medicine “maglia rosa” della spesa, gli inibitori della pompa protonica. Questa classe terapeutica, nel 2005, ha fatto registrare una spesa pari a 38 milioni di euro e, nei primi sei mesi del 2006, di 28 milioni, con una con proiezione di spesa annua pari a 42 milioni di euro per l''intero anno. La delibera però, che secondo le stime della Giunta ligure permetterà di risparmiare circa 16 milioni di euro in un anno, ha già creato forti polemiche. Da una parte i medici di famiglia sono nettamente contrari a quello che giudicano un obbligo a prescrivere il lansoprazolo generico, dall''altra l''Assogenerici si dichiara favorevole al provvedimento.

Così, infatti, ha commentato Roberto Teruzzi, presidente di Assogenerici: “la prescrizione dei farmaci equivalenti è uno strumento necessario per il controllo della spesa farmaceutica. Garantendo la stessa efficacia di cura e la medesima sicurezza per la salute dei cittadini. Le resistenze dei medici nei confronti di questi medicinali non hanno un fondamento di tipo scientifico. Le trovo pretestuose. Il profilo di efficacia e sicurezza terapeutica del cosiddetto generico è infatti garantito dall''Aifa (Agenzia italiana del farmaco), per quanto riguardo le registrazioni sul territorio nazionale, e dalle Agenzie degli altri Paesi per quelli autorizzati oltreconfine". Ma nel mirino di Teruzzi, oltre ai camici bianchi, finiscono anche le istituzioni "colpevoli - secondo il presidente di Assogenerici - di non dedicare la stessa attenzione con la quale si analizza e si valuta la spesa farmaceutica anche agli altri aspetti che determinano la crescita della spesa sanitaria nazionale".   In effetti, però, la delibera ligure introduce un passo ulteriore, vale a dire la sostituibilità di una molecola con un’altra all’interno del medesimo ATC. Restano quindi superate, a questo punto, le discussioni sulla bioequivalenza tra generico e specialità, e il discorso si allarga alla potenziale equivalenza, per esempio, tra lansoprazolo ed esomeprazolo.

Su questo si è appuntata la critica di Francesco Prete, segretario della sezione ligure della federazioni italiana dei medici di medicina generale. "Secondo la letteratura scientifica � ha detto Prete - rispetto al lansoprazolo, il rabeprazolo e l''esomeprazolo dimostrano una maggiore rapidità di azione e il pantoprazolo ha una minore incidenza di controindicazioni negli anziani che assumono molti altri farmaci". Questo, secondo Prete, potrebbe intaccare il rapporto di fiducia tra i medici di famiglia e i propri pazienti. "Noi - sottolinea - continueremo a prescrivere secondo scienza e coscienza, ma saremo costretti a constatare che molti liguri saranno obbligati ad accontentarsi del generico con buona pace dell''articolo 32 della Costituzione, a tutela della salute dell

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