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Politica e Sanità

30 Novembre 2011

Cresce il peso dell’Alzheimer


Sono più o meno raddoppiati, dal 1999 al 2006, i costi diretti sopportati dalle famiglie italiane per la cura di un parente malato di Alzheimer. E hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 10.627 mila euro rispetto ai 5.390 di sette anni prima (6.300 con la rivalutazione). Soldi che ogni famiglia ha speso per acquistare servizi, prestazioni o farmaci. Molto più di quanto non spenda oggi il Servizio sanitario nazionale: 4.259 euro per ogni malato. I costi indiretti invece, relativi alle ore di assistenza e sorveglianza monetizzate, nel 2006 ammontano a 43.355 euro, poco più del 1999 (43.175). Il che vuol dire che con la rivalutazione dei prezzi sono in lieve calo. Sommando costi diretti e indiretti, dati alla mano dunque un malato di Alzheimer costa oltre 60 mila euro l''anno.

Questi i dati diffusi ieri dal Censis che a Roma ha presentato la ricerca “I costi sociali ed economici della malattia di Alzheimer”, in un incontro organizzato dall''Aima, l''Associazione italiana malattia di Alzheimer. Sono circa 520 mila, in Italia, i pazienti affetti da questa forma di demnza, e ogni anno si aggiungono 80 mila nuove diagnosi. "Il dato più saliente - spiega la relatrice della ricerca, Ketty Vaccaro - è il crescente ricorso alle badanti per assistere i malati. Le famiglie da sole infatti non ce la fanno. Spesso (nel 64,1% dei casi) si tratta di figli, soprattutto donne, e nella maggior parte dei casi (51,6%) tra i 46 e i 60 anni. La badante rappresenta una risorsa indispensabile per il 40,9% delle famiglie italiane. Questa figura, non professionale nell''89% dei casi, il 24,4% delle volte convive con il paziente, è donna (95,1%) e spesso (32,7%) straniera. "Un dato però - rivela Vaccaro - sicuramente sottostimato visto che non è infrequente che si tratti di immigrate senza permesso di soggiorno regolare".  Intervenuta al convegno, la ministra della salute Livia Turco ha risposto ai temi sollevati nella relazione."E'' necessaria una presa in carico della politica verso la non autosufficienza” ha detto “e tra gli interventi che reputo più necessari c''è anche quello che riguarda il lavoro familiare delle badanti che deve essere fuori dalle quote, con una regolazione ad hoc e con il cittadino italiano che si faccia garante dell''ingresso dell''immigrato in Italia con regole chiare e certe”.

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