Politica e Sanità

30 Novembre 2011

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Un programma, varato con le Regioni e l''Istituto superiore di sanità, per sorvegliare la diffusione della tubercolosi in Italia. A darne notizia è il ministro della Salute Livia Turco, che martedì al ministero degli Affari esteri a Roma ha partecipato al convegno ''Tubercolosi locale, tubercolosi globale''. Un appuntamento fissato in occasione della celebrazione della Giornata nazionale e mondiale contro la tubercolosi, che è stata indetta dall''Organizzazione mondiale della sanità per il 24 marzo.
"Il programma convenuto con le Regioni attraverso il Centro per il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute - dice Turco - ha come capofila l''Emilia Romagna. E oltre a sviluppare azioni di sorveglianza della malattia, vuole promuovere formazione e interventi appropriati da parte del Ssn. Anche per questa ragione un''apposita Task-force ne monitorerà il lavoro". Intanto l''impegno dell''Italia contro questa malattia prevede "il miglioramento del sistema già ottimo di sorveglianza, capace anche di prevenire le situazioni critiche. Ma il nostro Paese - prosegue il ministro della Salute - mantiene anche il suo impegno nei confronti dei Paesi più colpiti dalla tubercolosi, a partire dalle nazioni del continente africano".

La Tbc, ricorda Turco, "è una delle malattie della povertà. E aiutare questi Paesi significa aiutare noi stessi". Per questa ragione l''Italia è "in prima fila tra le nazioni ricche nel sostegno alla lotta alla Tbc, sia sul piano governativo con il sostegno al Fondo mondiale, che attraverso numerose organizzazioni non governative". Il ministro sottolinea poi come l''impegno contro la Tbc offra "all''Italia, ma anche all''intera Unione europea, l''opportunità di una diplomazia della salute che inverta la tradizionale posizione di umanitarismo caritatevole degli investimenti sanitari, per puntare alla salute come investimento per lo sviluppo, nel medio e lungo termine".